Sistema di controllo di stabilità entro tre anni sulle moto

Sistema di controllo di stabilità entro tre anni sulle moto
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Il nuovo sistema di controllo della stabilità sulle moto promette di dimezzare le cadute. Il progetto è del Politecnico di Milano e arriverà su strada tra tre anni. Scopriamo come funziona
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1 settembre 2011

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Più sicurezza su strada per gli amanti delle due ruote grazie a un nuovo sistema elettronico di controllo della stabilità per le moto tutto 'made in Italy'.
Simile al più comune ESP delle auto, promette di risparmiare dal 50% fino all'80% delle cadute dovute all'ingovernabilità del veicolo nelle manovre più difficili. Lo hanno messo a punto i ricercatori del Politecnico di Milano, che lo hanno presentato al 18° congresso mondiale della Federazione Internazionale di Controlli Automatici (IFAC), in corso all'università Cattolica di Milano.

Se nel mondo delle quattro ruote il controllo elettronico della stabilità è ormai una realtà consolidata da anni, lo stesso non vale per le motociclette.
"Governare la stabilità della moto è una vera e propria sfida", spiega Sergio Savaresi, coordinatore del gruppo di ricerca 'Move' (MOtor VEhicle control team) del Politecnico di Milano che ha sviluppato il nuovo sistema elettronico grazie anche al supporto di Piaggio.
"La prima difficoltà è dovuta al fatto che la moto vive in tre dimensioni, perché a differenza dell'auto può anche piegarsi lateralmente - precisa - e poi ha solo due ruote da sfruttare con il meccanismo della frenata differenziale".

I 'cervelli' del Politecnico sono però riusciti a superare questi scogli, progettando su carta un nuovo sistema che "sfrutta la coppia motrice del posteriore e modula la frenata in base ai dati raccolti dai sensori che leggono l'accelerazione e l'inclinazione della moto".
Le simulazioni al computer hanno dimostrato che il sistema può ridurre di oltre il 50% le cadute dovute all'instabilità della moto. Per i primi test su strada con piloti professionisti, invece, bisognerà attendere gli inizi del 2012.
"Si tratta di un vero e proprio salto generazionale", commenta Savaresi. "Il sistema è appena stato brevettato, e contiamo di immetterlo in commercio nel giro di tre o quattro anni".

Fonte: ANSA