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Nove esemplari, l'estro vietnamita che trasforma una Continental GT in un'opera d'arte su due ruote chiamata Arthur II, non una semplice customizzazione, ma una vera e propria scultura meccanica, commissionata direttamente da Royal Enfield. Già in passato Bandit9 aveva lavorato su una GT, realizzando un affascinante kit "Jaeger" semicarenato che evocava le linee classiche delle Brough Superior.
Arthur II conserva l'anima pulsante della Continental GT, il bicilindrico parallelo SOHC da 648 cc raffreddato ad aria/olio, incastonato in un telaio in acciaio sapientemente modificato e impreziosito da un sinuoso sistema di scarico a doppia uscita realizzato su misura. Ma la vera magia risiede nella carrozzeria battuta a mano, un omaggio all'artigianato più puro, dove la fredda precisione del computer cede il passo alla maestria dei battilastra di Bandit9.
Pur mantenendo la sua indole di moto da guidare, Arthur II è stata affinata nell'assetto per esaltare il suo spirito café racer. Le sospensioni piggy-back di serie hanno lasciato il posto a inedite molle orizzontali, ancorate a nuovi punti di fissaggio sul telaio e protese dal forcellone. Levigate a specchio, si sposano con una forcella ribassata, incastonata in una piastra superiore minimalista, priva di qualsiasi orpello. Anche il manubrio è un inno alla semplicità, una curva elegante con manopole in pelle che rimanda alle leggendarie board tracker del secolo scorso.
La parte posteriore è un trionfo di pannelli battuti a mano, culminante in un codino a forma di goccia che accoglie una raffinata sella monoposto in pelle. La sella sembra fluttuare su un telaietto posteriore ridisegnato, celando ogni traccia di struttura. Gli indicatori di direzione tradizionali scompaiono, sostituiti da discrete unità integrate ai lati del telaio principale, accanto ai nuovi ammortizzatori. La targa, per chi oserà sfidare le strade con questa moto, troverà posto sul lato sinistro della ruota posteriore.
La linea sinuosa del codino confluisce armoniosamente nel serbatoio, ora più generoso e dotato di incavi per le ginocchia e di un tappo a filo. Arthur II non è solo una moto, è un manifesto di maestria artigianale, un pezzo unico destinato a pochi collezionisti pronti a sborsare una cifra considerevole, $ 25.990, per possedere una moto reinterpretata con audacia e originalità.