Rientro a scuola. La metà delle famiglie sceglie di andare in auto o in moto

Rientro a scuola. La metà delle famiglie sceglie di andare in auto o in moto
Marco Berti Quattrini
La paura del contagio cambia le abitudini. Si preferisce evitare i mezzi pubblici e per il tragitto casa-scuola si prediligono auto e moto private
9 settembre 2020

Il Covid ha cambiato le nostre vite e le nostre abitudini e anche nei prossimi mesi ci muoveremo a braccetto con la prudenza, in bilico tra paura e voglia di normalità. La prima grande sfida è la riapertura delle scuole. Chi ha figli aspetta questo giorno da mesi e allo stesso tempo lo teme. Il contatto con gli altri bambini non è a rischio zero, per citare la Minista Azzolina. Ma oltre alle ore in classe, riprendere ad andare a scuola significa file (più o meno ordinate) davanti al portone e soprattutto il tragitto da casa a scuola. 

Anche qui gli italiani cambiano le loro abitudini. Lo conferma un'indagine commissionata da Facile.it a mUp research e Norstat: un 1 alunno su 3 (2,5 milioni di bambini e ragazzi) cambierà, del tutto o in parte, mezzo di trasporto per il tragitto casa-scuola. Molti di più sceglieranno di spostarsi con mezzi privati evitando i mezzi pubblici. Facendo le somme il 57% degli alunni (circa 4.820.000) raggiungeranno la scuola con auto o moto private. Lo scorso anno il totale si ferma invece al 50,2% degli scolari. Questo avrà forti ripercussioni sul traffico e sull'inquinamento oltre a far calare l'utilizzo dei mezzi pubblici. Solo il 14,9% (nel 2019 era il 16,7%) sceglierà di andare in autobus e solo il 2%, quelli che prenderanno metropolitana o treno. La buona notizia è che si registra anche un leggero aumento di quelli che  hanno scelto di recarsi a scuola a piedi: lo faranno 2,7 milioni di ragazzi, il 31,7% (31,1% nel 2019) degli studenti.

Riassumendo quasi 1 milione di famiglie cambierà mezzo di trasporto per il tragitto casa-scuola. Nel 50% dei casi il motivo è evitare possibili contagi, per il 30,1% è dovuto a cambiamenti nell'orario di ingresso e il 24,1% per motivi organizzativi diversi.