Ride in the USA. L'off road nei parchi californiani

Ride in the USA. L'off road nei parchi californiani
Pietro Ambrosioni
  • di Pietro Ambrosioni
L’altra settimana mi sono reso conto di quanto diverso sia classificare le moto da fuoristrada qui da me, negli USA. Le distinzioni del mercato USA sono infatti piuttosto difficili da comprendere, se viste da fuori
  • Pietro Ambrosioni
  • di Pietro Ambrosioni
13 luglio 2016

L’altra settimana, chattando online con un amico endurista italiano, mi sono reso conto di quanto diverso sia classificare le moto da fuoristrada qui da, me negli USA.
Il tutto è nato mentre parlavamo delle nuove moto 2017, in particolare la nuova Suzuki RMX450Z, destinata ad un mercato molto preciso di moto da “Trail” (da non confondere con “Trial”), ovvero da sentiero. Le distinzioni del mercato USA sono infatti piuttosto difficili da comprendere, se viste da fuori. Il mercato europeo, e quello italiano in particolare, prevedono infatti solo due distinzioni: la moto da cross, destinata ai circuiti chiusi, e la moto da enduro, destinata alle strade aperte, dunque regolarmente targata ed assicurata. Il mercato americano invece prevede ulteriori distinzioni, basata sull’uso finale della moto stessa.

 

La prima distinzione è tra Motocross e Off-road, dove le prime corrispondono a quanto proposto in Europa, mentre le seconde sono ulteriormente suddivise

La prima distinzione è tra Motocross e Off-road, dove le prime corrispondono a quanto proposto in Europa, mentre le seconde sono ulteriormente suddivise. Ci sono le Off-road racing, destinate alle gare tipo GNCC o Hare & Hound (nel deserto), che svolgendosi completamente all’interno di terreni privati non devono essere targate o assicurate. Non devono inoltre sottostare alle regole per accedere ai parchi OHV (Off Highway Vehicles), dove sono invece obbligatori gli spark-arrestor (frangi-fiamma allo scarico) e alcuni altri dettagli indispensabili, ad esempio è necessario ottenere in California il famoso sticker verde o rosso (quest’ultimo per le moto precedenti al 2003). Le Off-Road racing sono in pratica delle cross con il cambio allungato nei rapporti finali, la ruota posteriore da 18” e il cavalletto laterale. Un esempio sono le nuove Yamaha YZ450FX o la YZ250X a due tempi, le KTM della serie XC e le Husqvarna della serie FX.
Le Yamaha WR, le Honda CRF-X, la nuova Suzuki RMX-Z, alcune KTM EXC ed alcune Husqvarna TE sono invece destinate ad un uso meno estremo, dunque non considerate Racing. Escono quindi di serie con delle mappature meno estreme, sospensioni più morbide e il fatidico “spark arrestor”, e sono considerate moto da “Trail riding” - ovvero da sentiero - e dunque enduro amatoriale. Sono inoltre le uniche moto recenti che possano ricevere il bollino verde per girare nei parchi OHV della California. Nessuna di queste moto richiede alcuna copertura assicurativa, e nessuna può essere utilizzata su strada normale: vanno caricate sul carrello ed utilizzate solo in zone precise e delimitate.

 

Suzuki RMX450Z
Suzuki RMX450Z

Ulteriore fascia è quella delle Dual Sport, che include moto come le Suzuki DR400Z e DR650, le Honda CRF250L e XR650L e le Yamaha TT-230R e WR250R (qualcuno ci aggiunge la Kawasaki KLR650). Sono moto con buona attitudine stradale che però possono affrontare bene sterrate e sentieri anche abbastanza impegnativi. Caratteristica unica di questo segmento è il fatto che siano tutte moto targate ed assicurate, utilizzabili dunque anche su strade aperte al traffico. Recentemente, sia KTM che Husqvarna sono riuscite a far omologare le loro enduro “vere” di cilindrata maggiore, come ad esempio la EXC500, e renderle “street legal”, ovvero delle vere e proprie Dual Sport come avviene per le normali enduro europee.

Le varie suddivisioni sono in effetti un po’ difficili da comprendere senza ulteriori spiegazioni, ma per dirla in soldo, solo le Trail Bike e le Dual Sport possono circolare nei bellissimi e numerosi parchi OHV americani, previa approvazione (e pagamento) del suddetto Green Sticker.

 

Abolire i parchi OHV?

Ora, visto che stiamo parlando dei parchi OHV, per l’ennesima volta si sta assistendo ad una iniziativa da parte dei gruppi ambientalisti per farli chiudere. Non è la prima volta, ovviamente, ma questa volta, invece di attaccare in modo frontale, stanno provando a tagliare i fondi che la California riserva a chi mantiene questi parchi, a livello delle contee. Io come al solito rimango senza parole: non solo l’off road è un business che dà da vivere a decine di migliaia di persone (parlo di auto, moto, ATV e UTV), ma attira anche turisti specifici e, soprattutto attraverso la regolamentazione dei parchi, evita che come al solito, in caso di proibizionismo ottuso, l’intero settore non vada a cadere nella totale clandestinità, da cui nessuno avrebbe da guadagnare. Poi lasciatemi dire che nella sola California ci sono milioni di acri di deserto (di cui solo una minima parte è aperta al traffico OHV). Parliamo di distese immense di terreno arido che ogni giorno viene completamente ridisegnato dal vento e dall’attività dei flash flood, fenomeni per cui la pioggia improvvisa non può venire assorbita in tempo dal suolo e crea dunque delle mini (e devastanti) inondazioni. E mi venite a dire che la traccia di due o quattro ruote deturpa il territorio?

 

Comunque, per tornare alla minaccia di “defunding”, ecco cosa sta succedendo: la California OHV Motor Vehicle Recreation Division è in pericolo perché si sta cercando di cancellarla dal nuovo regolamento del California’s Department of Parks and Recreation. Va notato (che vi dicevo?) che attualmente i Californian OHV Parks sono gli unici parchi nazionali in grado di autofinanziarsi, mentre tutti gli altri succhiano ai contribuenti milioni di dollari ogni anno (sorpresa!).
Il sistema adottato dal “nemico” è semplice e allo stesso tempo vigliacco, perché difficilmente individuabile.

Il trucco c’è ma non si vede: la proposta sarebbe quella di far confluire tutti i dollari in arrivo ogni anno dal programs Green Stickers non più nelle casse della OHVMVRD, ma in un non ben definito “calderone” a disposizione di tutti gli altri parchi, gli stessi che ogni anno fanno buchi finanziari milionari. È evidente come senza fondi direttamente amministrabili la OHVMVRD finirebbe per soccombere in breve tempo, perché scomparirebbero gli stessi parchi alla cui manutenzione l'istituzione è preposta.
Una manovra del tutto politica e priva di senso.

Ma chi è il nemico? Sono i gruppi ambientalisti che hanno piazzato i loro burocrati all’interno del California’s Department of Parks and Recreation. Una vera serpe in seno, che invece di preoccuparsi dei problemi ambientali viene a rompere le scatole a un gruppo di cittadini rispettosi della legge (per ora) che chiede solo di potersi divertire a bordo del proprio veicolo fuori strada. Credo che ci siano ben altre priorità, come ad esempio l’eliminazione e bonifica di molte centrali nucleari o termoelettriche (molte in disuso) lungo tutta la costa. Neanche a dirlo, sono ovviamente piazzate quasi in modo beffardo a ridosso di alcuni dei paradisi naturali più belli della California, come San Onofre, Ormond Beach, Diablo Canyon o Moss Landing. Tutto il mondo è paese…

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