Ratthapark Wilairot sta meglio. Guidava lui

Ratthapark Wilairot sta meglio. Guidava lui
Maurizio Tanca
  • di Maurizio Tanca
Notizie confortanti sulle condizioni di Ratthapark Wilairot arrivano dal team Thai Honda Ptt Singha-SAG. Sembra che alla guida della moto ci fosse proprio il pilota thailandese
  • Maurizio Tanca
  • di Maurizio Tanca
9 dicembre 2010

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Buone e cattive nuove, per quanto riguarda l’incidente motociclistico occorso a Ratthapark Wilairot mentre tornava dal funerale del 48enne padre Christmas (egli stesso ex pilota di buona levatura in patria, deceduto venerdì scorso, 3 dicembre, causa un male incurabile). Le notizie buone, che arrivano dai medici dell’ospedale Bamrungrad di Bangkok, ratificano le soddisfacenti condizioni del 22enne pilota tailandese, che potrebbe anche respirare e muoversi autonomamente , confermando le 6 settimane di riabilitazione.
La brutta notizia sta nel fatto che, secondo quanto dichiarato dal quotidiano Bangkok Post, a quanto pare alla guida della moto ci fosse proprio lo stesso Ratthapark, e non il suo amico purtroppo deceduto, come contrariamente era stato riportato.
 



Notizie confortanti
sulle condizioni di Ratthapark Wilairot arrivano da un comunicato inviatoci ieri (8 dicembre) dal team Thai Honda Ptt Singha-SAG, con cui il forte pilota tailandese ha debuttato quest’anno in Moto 2 in sella a una Bimota. Il comunicato lascia ben sperare sulle condizioni di Ratthapark, inizialmente molto preoccupanti, in seguito all’incidente motociclistico su strada di cui è rimasto vittima incolpevole lo scorso lunedì (6 dicembre), mentre il suo amico, che guidava la moto, è purtroppo deceduto sul colpo.

Wilairot, ricoverato al Bumrungrat Bangkok Hospital di Bangkok e assistito dalla mamma Ari e dal team manager Eduardo Perales (al momento dell’incidente, lo ricordiamo, lo sfortunato pilota stava tornando dal funerale del papà Kristmas), è affidato alle cure del dottor Motril, in seguito alle quali si è già dissolto il coagulo endocranico che si era formato. Rattha ha gli occhi chiusi, ma capisce perfettamente le domande che gli vengono poste, alle quali però al momento può rispondere solo a gesti in quanto ancora intubato. La sua degenza al reparto di Terapia Intensiva è prevista ancor per una settimana, dopo la quale si prevede che possa respirare autonomamente, per poi iniziare una terapia riabilitativa di almeno 6 settimane.
Naturalmente, noi di Moto.it, e immaginiamo anche tutti voi lettori, auguriamo al bravo Ratthapark un recupero completo, augurandoci ri rivederlo in pista in tempo utile per il prossimo mondiale.

 

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