Protesta degli ex-dipendenti Husqvarna a EICMA 2013

Protesta degli ex-dipendenti Husqvarna a EICMA 2013
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A Milano, davanti agli stand di KTM e BMW, è andata in scena la protesta degli ex-dipendenti dell'azienda varesina. Abbiamo intervistato il rappresentante sindacale
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8 novembre 2013

A Milano, davanti agli stand di KTM e BMW, è andata in scena la protesta degli ex-dipendenti dell'azienda varesina. Abbiamo intervistato il rappresentante sindacale .
Nino Cartosio, rappresentante della Fiom-Cgil di Varese, ha risposto alle nostre domande davanti allo stand della BMW, dopo essere stato con una rappresentanza di operai davanti a quello della KTM.

In quanti siete oggi qui?
«Siamo circa 40 persone. Il tema lo conoscete. KTM ha rilevato da BMW Husqvarna con l'idea di chiuderla. E' una cosa brutta perché si perdono posti di lavoro. La cosa triste è che si perdono non perché non c'è piu niente da fare, ma qui si è intervenuti già con l'idea di fare le moto da un'altra parte e farci chiudere. Invitiamo il pubblico della fiera a non comprare le moto BMW e KTM».

Perché avete scelto di venire qui? In quali stand avete protestato?

«Vogliamo farci sentire sia da KTM che da BMW. La responsabilità è di KTM, ma anche di BMW. Già un paio di anni fa abbiamo sotolineato come i bilanci di BMW non tornassero, la loro gestione era per noi discutibile perché facevano pesare sui bilanci della Husqvarna dei costi e delle inefficienze per poi avvantaggiare BMW su altri fronti coi fornitori». 

Nino Cartosio, rappresentante della Fiom-Cgil di Varese
Nino Cartosio, rappresentante della Fiom-Cgil di Varese


Siete in cassa integrazione?
«Abbiamo fatto un accordo di cassa integrazione di un anno, abbiamo ottenuto che non fosse fatta per la cessazione dell'attività. La prospettiva industriale resta molto brutta. Pierer ha dichiarato di recente a Motorrad (testata tedesca, ndr) che intende mantenere la proprietà dello stabilimento, che peraltro è nuovo perché BMW lo ha comunque rifatto. E' un atteggiamento latifondista, come quando il proprietario terriero teneva la terra incolta: tiene lo stabilemento ma non lo sfrutta».


Non vale la pena di approfondire con Pierer cosa voglia fare? Ci potrebbe essere la possibilità di reimpiegare le maestranze italiane?
«E' quanto chiediamo da tempo. Per questo non abbiamo voluto la cassa integrazione per cessazione dell'attività. Abbiamo chiesto a KTM di portare in Italia le produzioni o parte di esse, o di favorire l'ingresso di un terzo soggetto che favorisse la produzione» .

Quanto tempo è passato dall'inizio della cassa integrazione?

«Siamo in cassa integrazione straordinaria dalla fine di settembre» . 

Quali prospettive avete alla fine della cassa integrazione?
«Se alla fine di settembre dell'anno prossimo non ci dovessero essere opportunità di lavoro, ci sarà la cessazione dell'attività. E' una brutta vicenda. KTM poteva sviluppare una gamma nuova qui in Italia, ma servivano tempo e soldi. Aveva tutte le capacità per farlo. Invece hanno fatto l'opposto».