Ponte Morandi. La dichiarazione shock di Mion, ex ad Edizione: "Nel 2010 seppi che era a rischio"

Ponte Morandi. La dichiarazione shock di Mion, ex ad Edizione: "Nel 2010 seppi che era a rischio"
  • di Edoardo Torre
L'ex Amministratore Delegato della Holding dei Benetton Edizione in aula: “Non ho parlato perché forse temevo per il posto di lavoro”
  • di Edoardo Torre
23 maggio 2023

"Emerse che il ponte aveva un difetto originario di progettazione e che era a rischio crollo. Chiesi se ci fosse qualcuno che certificasse la sicurezza e Riccardo Mollo mi rispose 'ce la autocertifichiamo'. Non dissi nulla e mi preoccupai. Era semplice: o si chiudeva o te lo certificava un esterno. Non ho fatto nulla, ed è il mio grande rammarico". 

Questa è la dichiarazione shock dell'ex Amminisratore delegato della holding dei Benetton Edizione, Gianni Mion, ex consigliere di amministrazione di Aspi e della sua ex controllante, Atlantia, al processo per il crollo del Ponte Morandi. 

Mion lo ha detto facendo riferimento ad una specifica riunione avvenuta nel lontano 2010, otto anni prima del crollo del Ponte Morandi. A questa riunione erano presenti anche l'Ad di Aspi Giovanni Castellucci, il direttore generale Riccardo Mollo, Gilberto Benetton, il collegio sindacale di Atlantia e, stando ai ricordi del manager, i vari tecnici e dirigenti di Spea. Secondo quanto dichiarato da Mion quindi, tutti i soggetti ai vertici erano consapevoli dei rischi, ma avrebbero cercato di minimizzare gli allarmi. Una scelta che nel 2018 è costata la vita a 43 persone. 

L'avvocato Giorgio Perroni, che difende l'ex direttore del Primo tronco di Autostrade, Riccardo Rigacci, dopo aver sentito le dichiarazioni di Mion ha chiesto di sospendere l'esame e di indagarlo. L'esame di Mion è andato avanti e i giudici hanno detto che si riservano sulla richiesta avanzata da Perroni.

Le forti parole sono arrivate anche al comitato vittime del ponte Morandi: "Mi chiedo come si possa stare zitti quando si hanno tra le mani informazioni di gravità come questa e come certe persone possano dormire sonni tranquilli". Egle Possetti, presidente del comitato ricordo vittime del ponte Morandi, commenta le parole Gianni Mion: "Se fossi stata al suo posto e avessi saputo lo stato delle infrastrutture non sarei stata zitta e avrei fatto il diavolo a quattro e avrei anche fatto in modo che il problema emergesse. Speriamo che qualcuno paghi".

Fonte: ANSA

Immagine: Leggo

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