Pneumatici di primo equipaggiamento che non "appiccicano"

Francesco Paolillo
Spesso, fortunatamente non sempre, lo scopo del pneumatico di primo equipaggiamento è quello di costare poco, e di garantire prestazioni sufficienti. Con il passaggio dalla stagione estiva a quella invernale la sufficienza diventa spesso un miraggio.
29 gennaio 2024

Quante volte ci è capitato in anni di prove, di guidare moto dalle prestazioni dinamiche mortificate da pneumatici di primo equipaggiamento non all'altezza?
Mi viene da scrivere spesso, e in molti casi ci siamo trovati a discutere tra colleghi il perchè di una scelta scellerata, non sempre legata ad un modello di moto economico e quindi con risvolti in termini di risparmio poco giustificabili. 
Certo il nostro mestiere ci porta spesso a cercare il limite in varie situazioni, condizioni che l'utente medio difficilmente andrà a sondare, ma un pneumatico poco performante a volte lo si percepisce anche in condizioni di utilizzo normali, e quello descritto nel video è l'esempio perfetto.

Le gomme hanno un compito importantissimo su una moto, possono cambiare radicalmente il giudizio riguardante la dinamica, e se le loro prestazioni non sono all'altezza, possono influire anche sulla sicurezza di guida. Quest'ultima dovrebbe essere un parametro essenziale nella scelta, tanto quanto la tipologia di clientela a cui è destinata la moto o il prezzo di acquisto. In certi casi si bada alle prestazioni su asciutto, oppure alla durata complessiva, altre alle capacità di adattamento ai diversi tipi di utilizzo, altre ancora ...non si capisce, o forse lo si capisce ma non lo si condivide!
Proprio quest'ultimo caso ci ha portato a girare questo video e a scrivere questo articolo. 

L'imput è arrivato dopo un episodio spiacevole, come solo una caduta può essere. Niente di grave, bassa velocità, un ginocchio sbucciato e uno specchietto rotto, ma non sempre può andare così bene!
Per fortuna Diana, che poi sarebbe la giovane motociclista del video, e prima di tutto mia figlia, non si è spaventata, ed è tornata in sella senza timori, ma sarebbe stata giustificata anche una reazione opposta.
Fatti due controlli, parto per un giro giusto per vedere che tutto funzioni ancora a dovere, e chi scrive si accorge del decadimento delle prestazioni dei pneumatici rispetto alla stagione calda, cosa assolutamente accettabile, ma rimanendo entro certi parametri.
Questa estate più volte ho "fregato" la moto di mia figlia per fare piccole commissioni, senza andare a cercare prestazioni estreme, come potrebbe invece fare un sedicenne che vede nella sua moto, il mezzo per sfidare l'amico o fare il figo con "quelli della compagnia". Le Cordial montate di serie senza particolari picchi di euforia ed entusiasmo, facevano il loro lavoro onestamente.
Con l'arrivo dell'inverno e le strade spesso umide e le temperature rigide, l'aderenza cala drasticamente e l'attenzione deve crescere. Facile a dirsi per chi ha sulle spalle anni di esperienza, un poco meno per chi si trova ad affrontare queste condizioni per le prima volta.

Chi è in sella ad una 125, a meno che non arrivi dall'esperienza su un cinquantino (fatto purtroppo sempre più raro), ha poca esperienza e se da una parte sono ben accetti ABS e sistemi di frenata combinata, un altro punto fondamentale per la sicurezza sono le gomme. Queste devono poter garantire prestazioni accettabili in ogni condizione, anche perchè i sedicenni usano la moto tutti i giorni, in quanto rappresenta in gran parte dei casi, il loro unico mezzo di locomozione.
Quindi abbiamo una moto a basse prestazioni (adeguate al tipo di utilizzo), con ABS o sistema di frenata integrale, con una ciclistica sana, e poi per un risparmio di poche decine di euro gli montiamo dei pneumatici che dureranno sì, per tutta la vita utile della moto, ma che in certe condizioni metterebbero in difficoltà anche motociclisti con provata esperienza.

Il risparmio che può ottenere un'azienda sulla fornitura di un "primo equipaggiamento" può arrivare a qualche decina di euro, che moltiplicati per migliaia di pezzi, fanno un bel gruzzolo. Ma chi di voi non sarebbe disposto a pagare qualcosa in più pur di garantire maggiore sicurezza al proprio figlio/a?
Poche decine di euro che fanno la differenza, come si evince dal video, passare dalle Cordial di serie alle Michelin Pilot Street, è stata una rivoluzione. Io ne ero certo, ma se anche Diana, davvero a corto di esperienza e nel giro di pochi chilometri, ha percepito questo miglioramento, sarebbe il caso di mettersi una mano sul cuore e l'altra sul portafoglio ... anche da parte delle aziende.
Con il termine innocente e spontaneo, "appiccicano di più", che fa sorridere ma riassume perfettamente il concetto, Diana ha percepito un miglioramento nel comportamento della sua moto e soprattutto una sensazione di sicurezza nettamente superiore.
C'è bisogno di dire altro? Direi di no, ma con le gomme di primo equipaggiamento non finisce qui...