Moto e Autostrada: mission impossible?

Moto e Autostrada: mission impossible?
Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
In genere non amiamo l’autostrada. Perché ci annoiamo, perché è costosa e spesso mal tenuta. Ma la prossima settimana le Autostrade ci staranno a sentire. E allora avanti con le vostre critiche e le vostre proposte | N. Cereghini
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
7 dicembre 2012

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Ciao a tutti! Il gelo comincia a mordere sul serio, l’inverno è già qui e soltanto gli stoici restano in sella. In città ne incontro tanti, fuori città pochi, in autostrada quasi nessuno. Ma proprio di autostrada voglio parlare questa volta. L’autostrada che ci piace poco. Perché in questi giorni capita una cosa importante per noi.
Procediamo con ordine. L’autostrada piace poco ai motociclisti per molte buone ragioni. Prima di tutte una ragione economica: perché mai la moto deve pagare lo stesso pedaggio di una macchina o di un furgone? Una volta non era così, ed è una ingiustizia che proprio non ci va giù. Dicono che, con l’automazione delle barriere, ciò che si può misurare e quindi differenziare è il numero di assi: due, tre, quattro, cinque assi o più. Poi, tra quelli a due assi, un camion paga un po’ di più della Vespa o della Audi Q7 perché il sistema sa rilevare l’altezza maggiore. Ma allora il sistema potrebbe rilevare altri elementi, la tecnologia non manca, potrebbe definire meglio il veicolo. Insomma, la scusa ci sembra pretestuosa e il sistema migliorabile.

Questo l’argomento più sentito dai motociclisti, ma c’è di più; c’è il prezzo del carburante che è quasi sempre più alto in autostrada che fuori; ci sono i totem, quelli con i prezzi sulle diverse aree, che non funzionano quasi mai. E poi ancora l’asfalto davanti al casello è zuppo di gasolio, troppi tratti autostradali sono pavimentati male, i lavori in corso sono poco segnalati, e certi limiti di velocità nelle vicinanze dei cantieri sono fuori dal mondo eccetera. Senza contare che l’autostrada è troppo noiosa e diritta, ma questo non si può cambiare.

Però, inutile girarci intorno, vale anche la verità contraria: noi motociclisti piacciamo poco all’autostrada. Perché spesso non rispettiamo i limiti, non facciamo la coda ai caselli, non rispettiamo le distanze di sicurezza, sorpassiamo a destra, ci buttiamo sulla corsia di emergenza quando le altre sono impegnate, facciamo capannello in punti pericolosi dopo la barriera per raccontarcela su, e l’elenco è lungo. Mica tutti i motociclisti sono indisciplinati, certo, ma tanti lo sono. Le lamentale degli altri utenti le conoscete bene anche voi.

Ci incontreremo con i vertici della Società Autostrade per discutere dei nostri problemi. Scriveteci numerosi e saremo più forti


Ecco, l’occasione per parlarne arriva per noi tra pochi giorni: ci incontreremo con i vertici della Società Autostrade per discutere dei nostri problemi. Non saremo soli, ma dentro una delegazione raccolta sotto il nome di “Compagnia dell’automobile”: una cinquantina di giornalisti, presieduti da Beppe Gioia e coordinati da Marcello Pirovano, che non ha fini di lucro e vuole difendere l’auto, la moto, gli automobilisti e i motociclisti. L’unione fa la forza.

E allora è il momento giusto per tirar fuori le proposte. Ok, dico io, cominciamo dall’autocritica e premettiamo che occorre impegnarci verso comportamenti più civili e responsabili. Noi faremo la nostra parte, va bene, ma l’autostrada dovrà venirci incontro. Cosa chiediamo oltre a una tariffa agevolata e migliori condizioni di sicurezza? Scriveteci numerosi e saremo più forti.

 

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