Lucy Glockner: "Sono stanca, mi ritiro"

Lucy Glockner: "Sono stanca, mi ritiro"
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La donna più veloce della storia al Pikes Peak annuncia il suo ritiro. Una carriera lunga e ricca di successi, tanti con BMW
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16 febbraio 2022

Lucy Glockner è un nome ben noto a chi ci segue da tempo. La pilota tedesca, trentun'anni, ha nel suo palmarès una vittoria al Pikes Peak, dove è (e sarà sempre, vista la chiusura alle moto della cronoscalata statunitense) la donna più veloce della storia ma anche una vittoria nella classe Stock alla 24 ore di Le Mans. E avrebbe dovuto essere la prima donna a prendere parte al Mondiale Superbike nella classe regina (Katja Moeller si era fermata alla SSTK) se la pandemia non avesse cancellato la prova tedesca nel 2020.

Dopo un inizio con le minimoto nel campionato tedesco, nel 2000, Lady Lucy ha fatto il solito excursus con le piccole cilindrate per poi arrivare alle competizioni più importanti con la Yamaha R6 cup e poi la Red Bull Rookies Cup nel 2007. Quasi tutta la sua carriera si è però svolta nella Superstock 1000, dove può vantare diverse vittorie, per lo più con BMW e spesso con il patrocinio di Wunderlich, suo sponsor storico nell'IDM.

Ma la Glockner, come dicevamo, ha corso anche nell'Endurance, dove ha ottenuto la vittoria della Stock con il team GERT56 a Le Mans nel 2020, naturalmente sempre con la BMW S1000RR. Al Pikes Peak ha debuttato nel 2018 con una bella prestazione, vincendo poi l'anno successivo la Exhibition Powersport con la naked S1000R (le moto con semimanubri sono state vietate dopo il 2015 a seguito di due incidenti mortali) staccando un 9'58.878.

Dopo una lunga pausa dovuta alla pandemia, nella quale Lucy ha riflettuto sulla sua carriera e sugli obiettivi raggiunti, la pilotessa attraverso i suoi social network ha annunciato il suo ritiro, pur mantenendo la sua attività di istruttrice di guida in pista. Qui sotto il testo del post.

Ultimamente sono stata molto in silenzio; molti di voi sono rimasti sorpresi da questa mia assenza. Vorrei informarvi ufficialmente il mio ritiro. Il mio amore per le gare è nato a sette anni, quando mio padre (pilota professionista a sua volta, NdR) mi ha costruito la mia prima moto. Da quel giorno non ho avuto scelta, Lucy+moto=vita. La benzina è diventata il mio elisir di lunga vita. Non esistevano più scuola, esami - c'erano solo i fine settimana in cui non volevo mai scendere dalla moto.

Ho ottenuto risultati che tanti possono solo sognare. Il mio lavoro con il team GERT56, con cui abbiamo raggiunto traguardi tanto importanti che faccio quasi fatica a parlarne! Sono stati una seconda famiglia, mi sono trovata così bene con tutti loro che ho potuto essere soltanto me stessa. E ricordo bene anche il mio viaggio negli USA per correre la Pikes Peak. Non potrò mai dimenticarlo. Allo stesso tempo sono stata testimone di alcuni fatti terribili, il lato oscuro del motociclismo. Ma è un mondo incredibile, dove si vivono esperienza impossibili per qualunque altro ambiente.

 

Dopo tanti anni sono stanca. Gestire questa pressione per tanti anni ti logora, e avendo compiuto 30 anni nel 2020 non posso certo dire di esserea ncora una ragazzina. Chi mi conosce sa quanto io sia ambiziosa: per me la scelta è sempre fra la vittoria e l'ospedale. Come ci si ritira nel modo giusto? Credo che lo si debba fare quando sei al top. E la vittoria nell'Endurance a Le Mans è la punta del mio iceberg - il culmine della mia carriera da pilota."

 

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