L'usato batte il nuovo Tre a Uno

L'usato batte il nuovo Tre a Uno
Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
Che si vendano meno moto e scooter è noto. Ma sta cambiando anche la composizione del mercato della moto, con il peso dell'usato più che triplicato rispetto al nuovo. E' qui che si gioca la tenuta del sistema di vendita
  • Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
2 gennaio 2014

Punti chiave

 La salute della moto in Italia ha sempre rispettato l'andamento dell'economia in generale. Già a partire dagli Anni Sessanta i picchi positivi e negativi nelle vendite di moto e scooter si sono alternati seguendo i momenti di crescita del PIL alle cadute causate dalle crisi energetiche e monetarie. All'andamento di questa curva sinusoidale delle vendite hanno naturalmente contribuito altri fattori come l'introduzione di nuove normative, in tema di patenti o casco, piuttosto che la congestione del traffico o l'accesso al credito. Ma l'aspetto predominante è stata sempre la possibilità di spesa delle famiglie. La stessa diminuzione delle nuove patenti moto (quelle automobilistiche sono invece in ripresa) non ha del tutto a che vedere con i cambiamenti dei gusti.

Dal 2000 al 2006 abbiamo vissuto l'ultimo periodo positivo sotto l'aspetto della crescita e anche per quanto ha riguardato il mercato delle due ruote, con la stagione 2006 che resta quella record con 450.000 nuovi motocicli (scooter e moto) immatricolati. Per i cinquantini l'anno d'oro fu invece il 1998 con la circa 685.000 unità vendute.
Dal 2006 al 2009 c'è stata una contrazione, tutto sommato contenuta, del 10%. Poi quella che è stata la crisi economica e finanziaria globale più grave dal dopoguerra – dalla quale non siamo ancora usciti, in Europa, tranne alcune eccezioni – ha fatto piombare le vendite del nuovo dalle 407.000 unità del 2009 alle 155.000 stimate del 2013. Nel 2009 le moto erano state 137.000, quest'anno saranno sì e no 53.000.

A fronte di un mercato generale di circa 661.000 motocicli comperati fra nuovi ed usati nel 2013, per ogni dieci vendite del nuovo ci sono state 33 vendite di usato

Analizzando i dati forniti dall'ACI, e mettendo a confronto l'andamento delle vendite del nuovo con quello dell'usato dal 2000 a oggi, emerge un dato molto interessante che ci preme sottolineare. E' quello che riguarda il rapporto fra le vendite del nuovo e dell'usato. L'usato ha conosciuto un forte sviluppo fra il 2000, con circa 230.000 passaggi di proprietà, fino al 2007 quando è stata superata la cifra di 600.000 trapassi.
Fra il 2006 e il 2008 la somma di nuove immatricolazioni e di passaggi di proprietà superava il milione l'anno. E ancora nel 2009 valeva ben 978.000 unità. Nel 2000 per ogni dieci moto o scooter nuovi c'erano cinque passaggi di proprietà. Nel 2009 il rapporto era: 10 nuovi motocicli per 14 usati. Ora, a fronte di un mercato generale del 2013 di circa 661.000 veicoli comperati fra nuovi ed usati, ogni dieci vendite del nuovo ci sono 33 vendite di usato (ovvero oltre mezzo milioni di moto e scooter usati). Il mercato dell'usato sta calando, ma in maniera molto contenuta rispetto al nuovo come si può notare dalla linea in coloro blu nel grafico qui sopra. Mentre cresce in  maniera importante il suo rapporto rispetto al nuovo.

Le moto a chilometro zero esistono, e queste rientrano di fatto nell'usato, ma il fenomeno non raggiunge le dimensioni spropositate del mercato dell'auto dove l'inquinamento nei risultati di vendita di certi mesi dell'anno sfiora per alcune marche il 40% del totale immatricolato.
Le radiazioni moto e scooter sono cresciute in termini percentuali ma non molto in cifre assolute, fatto non trascurabile anche questo (ricordiamo che questo numero è riferito all'intero parco circolante) nel dimostrare che la voglia di moto resiste nonostante tutto.

Oltre alla sua composizione è quindi cambiato il valore in danaro del mercato della moto. Ed è cambiata l'area di azione delle concessionarie che sull'usato, oltre che sull'assistenza, hanno ormai le migliori possibilità di lavoro e guadagno. Considerato poi che i margini sul nuovo, visti gli sconti applicati, sono spesso irrisori.

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