L'industria della moto britannica contraria alla Brexit

L'industria della moto britannica contraria alla Brexit
L'uscita dall'Unione Europea porterà molte incertezza ai motociclisti inglesi e influenzerà negativamente i prezzi. Lo afferma la Motorcycle Industry Association
23 giugno 2016

Remain o Leave? Restare o lasciare? Il referendum sulla conferma della presenza del Regno Unito come membro dell'Unione Europea ha oggi i riflettori del mondo intero addosso, di quello politico e di quello economico.
Fra le ultime adesioni ai contrari della Brexit ci sono 1.200 imprenditori che hanno firmato una lettera indirizzata al quotidiano Times raccomandando di votare Remain, cioè di preferire la continuità con il passato.

Nei giorni scorsi l'associazione degli industriali del settore motociclistico, la Motorcycle Industry Association, si è schierata anch'essa a favore dell'Europa dopo aver consultato i propri associati, motivando la presa di posizione con il fatto che un'uscita dall'Unione avrebbe ripercussioni negative come ad esempio l'aumento dei prezzi.

In particolare Steve Kenward, AD dell'associazione, ha affermato che la Brexit porterebbe più rischi che vantaggi, sia dal punto di vista legislativo che dei prezzi. Ciò che chiede la maggioranza degli industriali è restare in Europa, e rinegoziare alcuni aspetti che regolano gli scambi commerciali. La stessa uniformità nelle omologazioni e nelle patenti di guida in ambito europeo è vista attualmente come un punto a favore della stabilità normativa e nei costi. Lasciare l'Europa, sebbene la questione richieda non meno di due anni per essere avviata, darebbe molta incertezza sul fronte dei prezzi. Senza considerare che l'introduzione di nuovi dazi doganali, nel caso di uscita dall'Unione si perderebbe la libera circolazione delle merci, penalizzerebbe le esportazioni. Che sono la voce prevalente per molte industrie del settore.

Anche da parte dell'industria automobilistica britannica si sono levate preoccupazioni e case che lì producono hanno ipotizzato aumenti dei prezzi attorno al 10%. Inoltre nel caso dell'industria dell'auto quasi otto vetture su dieci di quelle prodotte nel regno Unito sono esportate e il danno sarebbe ancora maggiore.

m.g.