In viaggio con Camilla: il Mottarone

In viaggio con Camilla: il Mottarone
Camilla Colombo
Laghi e montagne a due passi da Milano, per una salita fra le più affascinanti e panoramiche ai confini della Lombardia
14 luglio 2016

Motociclisti, ciclisti ed escursionisti che ogni anno lo ammirano, lo chiamano il Balcone d’Italia per i suoi panorami da lasciare senza fiato. Per gli abitanti della zona è semplicemente la Montagna dei due laghi. Anche se, a ben guardare, i bacini lacustri che si possono scorgere dalla cima del Mottarone, a quasi 1.500 metri di altezza, sono ben sette, il più famoso dei quali è il Maggiore – mentre gli altri sono Orta, Varese, Comabbio, Monate, Mergozzo, Biandronno. Il più esteso dei laghi prealpini, secondo per superficie dopo il Garda, condivide le sue sponde con la Svizzera meridionale, mentre annovera tra le sue bellezze naturalistiche le isole Borromee e tra le sue delizie cittadine Stresa, la rocca di Angera - raggiungibile in traghetto in pochi minuti da Arona - Baveno e Laveno.

Conquistare il Mottarone da Milano è facile e veloce. Dopo una cinquantina di chilometri in A8, lasciate l’autostrada a Castelletto Ticino piuttosto che continuare fino a Brovello-Carpugnino, l’uscita più vicina alla salita per il monte caro agli amanti delle due ruote, e puntate dritto su Arona. Allungherete il percorso ma guadagnerete il tempo perso sulla Statale 33 con un piacere di guida a ridosso del lago Maggiore senza precedenti. Il tratto di strada da Arona a Stresa regala scorci meravigliosi, e vi porta nella città simbolo dell’incanto di fine Ottocento - inizio Novecento che ancora oggi attira milioni di turisti ogni anno. Gli hotel stile Belle Epoque, le isole di proprietà della famiglia Borromeo sin dal XIV secolo raggiungibili in battello da Stresa, il lungolago pieno di fiori e verde, rendono l’atmosfera piacevolmente rilassante per una sosta di un paio d’ore.

La salita verso il Mottarone, meta sciistica invernale e punto di arrivo di un motoraduno lombardo-piemontese che si svolge ogni anno nella seconda metà di giugno, è una divertente e ritmata corsa verso l’alto. L’asfalto non è sempre dei migliori, spesso le curve sono inaspettate, ripide e piene di buche, ma il paesaggio circostante è una fitta oasi di profumi e colori che lasciano a bocca aperta e ripagano di ogni difficoltà. Nota dolente: i 4,50 euro che si devono pagare per accedere in moto sino alla cima del monte. Nota divertente: il bob a rotaia che si trova sulla sommità del Mottarone, e che in 1.200 metri di discesa verso il lago Maggiore entusiasma grandi e piccoli in un adrenalinico parco divertimenti ad alta quota.

La discesa verso Orta San Giulio è un lento e piacevole avvicinarsi a uno dei borghi più belli d’Italia, bandiera arancione del Touring Club. La vista sul lago d’Orta è bellissima, e invita anche chi è alla guida a godersi con calma le curve che si susseguono. Questo versante stradale del Mottarone non prevede alcun pedaggio, ed è meno impervio del corrispettivo che sale da Arona. La piccola Orta San Giulio è un dedalo di viuzze pittoresche, antiche botteghe e affreschi di un’architettura e di una cultura lontane nel tempo. L’isola di San Giulio, di fronte a Orta e occupata in gran parte dall’abbazia Mater Ecclesiae, è stata scelta come location dell’ultimo film di Giuseppe Tornatore, La Corrispondenza, e come cornice dell’ambientazione dell’ultimo romanzo di Umberto Eco Numero Zero.

I 21,8 km della Provinciale 229 che collegano Orta San Giulio ad Arona scorrono veloci e fanno sentire la particolarità di questa terra a cavallo tra Piemonte e Lombardia. Poco battuto rispetto ad altre parti del Nord Italia, questo territorio stupisce per la pace e la serenità che si respirano nelle sue cittadine, negli ampi spazi verdi e nelle vedute sui laghi. Basta una giornata sulle due ruote per capirlo. Magari gustando qualche prodotto tipico in un’osteria di paese, o facendo due passi lungo i tanti bacini lacustri che rendono l’area del Varesotto, del Verbano-Cusio-Ossola e del Novarese, uno spettacolo unico al mondo.

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