In viaggio con Camilla: da Aosta al Sempione

In viaggio con Camilla: da Aosta al Sempione
Camilla Colombo
Il colle del Gran San Bernardo. Il castello di Chillon sul lago di Ginevra. Il cantone Vallese e il passo del Sempione. Tutto in una volta
12 gennaio 2017

Il colle del Gran San Bernardo. Il castello di Chillon sul lago di Ginevra. Il cantone Vallese e il passo del Sempione. Tutto in una volta. Questo tour di 600 chilometri è l’occasione perfetta per scoprire, appena oltre il nostro confine settentrionale, una zona ricca di verde, di storia e di percorsi stradali poco battuti da altri veicoli. In questo weekend di fine settembre, a cavallo della nostra Bmw R1200R, ci lasciamo guidare dalla ripida e stretta salita verso la cima del colle sopra Aosta, rimaniamo affascinati dalla bellezza del maniero vicino a Montreux, e affrontiamo con entusiasmo la strada 9 che da Martigny, passando per Sion, conduce fino a Briga, ultima grande cittadina prima del valico del Simplon.

L’autostrada che da Milano porta sino al capoluogo valdostano scorre velocemente in questo sabato mattina, nonostante i tanti cantieri che da anni invadono la A4 in entrambe le direzioni. Il pedaggio è sempre piuttosto caro in questa regione a statuto speciale, ma la statale 27 ci trasporta in fretta verso le vallate orientali che si affacciano su Aosta: la verdissima Valpelline e l’Alta valle del Gran San Bernardo. Tra Saint-Oyen e Saint Rhemy-en-Bosses, centro più importante sulla via verso il San Bernardo, la strada si biforca, e se da una parte diventa traforo percorribile tutto l’anno, dall’altra assume finalmente i tratti della ripida salita (15 km) che fanno della conquista del colle un’esperienza da vivere con gusto sulle due ruote.

La cima del passo vi accoglie con la vista su tutto l’arco alpino valdostano circostante, un piccolo lago dai colori verde-azzurro e l’ospizio creato nell’anno Mille da San Bernardo di Mentone - da qui il nome del colle omonimo - allo scopo di offrire un riparo ai numerosi viandanti dell’epoca medievale. Antica via di comunicazione per uomini e merci, il passo, alto 2.473 m, fu attraversato anche da Napoleone Bonaparte durante la seconda campagna d’Italia, e divenne nel corso del tempo luogo simbolo di una razza canina da salvataggio, protezione e forza motrice, che proprio al colle deve il suo appellativo: il cane San Bernardo.

Prima di prendere la Statale 21 in direzione Martigny, tornate indietro verso il versante italiano del Gran San Bernardo e fermatevi a gustare le prelibatezze offerte da una malga adagiata su uno degli ultimi tornanti che salgono verso il colle. Deliziosi formaggi e salumi vengono gustati sulle panche all’aperto, accompagnati da un forte vino rosso della zona: decisamente il modo migliore per rendere omaggio all’enogastronomia italiana prima di valicare il confine svizzero. La discesa verso il cantone Vallese è piacevole e immersa nel verde, poche le auto e pochi i centri abitati, almeno fino a Martigny, presente già in epoca romana, della quale oggi conserva l’ antico anfiteatro. La vicinanza con la Francia - pochi i chilometri in linea d’aria dalla bellissima Chamonix - si sentono e ci spingono verso il lago Lemano, meglio conosciuto con il nome di lago di Ginevra.

A metà tra Svizzera e Alta Savoia francese, questo bacino lacustre di origine glaciale subalpina è alimentato dalle acque del Rodano, ed è il più grande di tutta l’Europa occidentale. Una delle sue meraviglie si trova alle porte di Montreux, fu dimora dei conti di Savoia e oggetto di due narrazioni che contribuirono alla sua stessa fama. Stiamo parlando del castello di Chillon, risalente all’XI secolo e attualmente una delle maggiori attrazioni turistiche della Svizzera, che, grazie alla penna di Lord Byron ne “Il prigioniero di Chillon” e a quella di Rousseau ne “La Nuova Eloisa”, diffuse la sua nomea di fortezza medievale misteriosa e di residenza signorile affacciata sul lago.

Come luogo di sosta per la notte scegliamo Sion, a metà strada tra il colle del Gran San Bernardo e il passo del Sempione. Le Bargeot è una struttura perfetta come punto di appoggio per dividere in due parti questi 600 chilometri e permetterci di ripartire ancora più carichi verso Briga, avendo ammirato alle prime luce del giorno il Matterhorn. Questa verde vallata svizzera, poco frequentata sul finire di settembre, è parallela a un tratto della val d’Aosta, motivo per cui condivide con essa la vista sul Cervino e sul Gran Combin. Giunti a Briga-Gils percorrendo la statale 9, deviamo poi verso il Simplon lungo la strada inaugurata a inizio Ottocento da Napoleone al posto dell’antica mulattiera medievale.

I cinquanta chilometri che portano alla cima del Sempione sono da fare a ritmo sostenuto - l’asfalto in Svizzera è quasi sempre in ottime condizioni - facendo comunque sempre attenzione agli autovelox. L’ambiente circostante è splendidamente alpino: aria fredda e pulita, cime con sprazzi di neve, alberi e prati verdissimi. Lo stesso può dirsi del versante italiano, con l’aggiunta di quelle meravigliose gole che rendono l’Alta Valle Antrona una zona da riscoprire pienamente. Il ritorno verso Milano è reso incantevole dalla vista sul Monte Rosa da un lato e sulla val Grande dall’altro, all’altezza di Piedemulera e sul lago Maggiore da Baveno ad Arona: poi è solo autostrada A4, direzione casa.

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