In viaggio con Camilla: alto bergamasco e Valtellina

In viaggio con Camilla: alto bergamasco e Valtellina
Camilla Colombo
Un tour in Lombardia per scoprire strade e passi da gran gusto
1 giugno 2017

Metà piacevole ritorno, metà nuova conquista. I 350 chilometri vissuti sulle due ruote sabato scorso potrebbero essere divisi così, tra una parte già vissuta, Passo San Marco, e una completamente nuova. Da Morbegno a Edolo, dal Passo del Vivione a quello della Presolana, è un turbinio di curve, paesaggi verdi alpini e strade strette dove ci mettiamo alla prova e ci facciamo conquistare dalla bellezza della Valtellina, della val Paisco, della val di Scalve, della val Borlezza e della valle Seriana. Insomma puro territorio naturale bergamasco che tra curve a gomito e fitti boschi ci fa salire fino a quota 1800 metri d’altitudine, se si esclude il già fatto Passo San Marco.

In questo tour totalmente lombardo, la prima tappa si raggiunge dopo 108 chilometri da Milano quando si tocca Passo San Marco, quella stupenda lingua d’asfalto che collega la val Brembana con la Valtellina. Si può fare una, dieci o cento volte: rimane comunque uno dei valichi più belli a breve distanza dalla pianura padana. Lasciata Morbegno alle nostre spalle, procediamo lungo la SS38, parallela quasi al corso del fiume Adda, che porta fino a Tresenda e che fa gustare a me, leggera zavorrina, tutto il fascino della Valtellina dove da piccola trascorrevo le vacanze estive e invernali. E’ un delizioso tuffo nel passato: il Passo dell’Aprica, lungo la SS39 e alto solo 1.180 metri, è famoso soprattutto per essere una località turistica molto frequentata durante il periodo sciistico e per essere stato tappa del Giro d’Italia in numerose occasioni.

Da Edolo, conosciutissimo punto di partenza per le escursioni verso l’Adamello e il Passo del Tonale, la via più veloce per tornare in pianura è percorrere la SS42 che porta a Darfo Boario Terme e poi costeggia il lago d’Iseo. Noi invece scegliamo di iniziare a divertirci per davvero, di dare un po’ di gas alla nostra BMW S1000XR e di vedere se le gomme sono in grado di tenere bene anche se sotto sforzo. Il bivio per il Passo del Vivione, 1828 metri, compare sulla destra appena oltre il paesino di Malonno: si ha subito l’impressione che sia una strada poco battuta, stretta per le automobili ma perfetta per le due ruote. Un bosco fitto con tronchi di legno che ricordano vecchi totem dell’era pre-cristiana accompagna i biker lungo una via sempre più inerpicata che mi fa pensare al motivo per cui sia stato steso un manto d’asfalto, per lo più comunque in buone condizioni, quando è chiaro che qui è la natura ad avere la meglio rispetto all’uomo.

Passo della Presolana
Passo della Presolana

Quando ormai siete convinti che la strada non diventerà mai larga, ecco comparire all’improvviso un altopiano spazioso e soleggiato con alcuni laghetti naturali a fare da contorno all’ambiente alpino. Dopo qualche chilometro e se come noi si ha bisogno di una sosta per rifocillarsi, ci si può fermare al rifugio del Passo del Vivione dove un bel piatto di pizzoccheri ci dà la giusta energia per l’ultimo tratto di strada. Il Passo della Presolana, 1297 metri sul livello del mare, è entusiasmante da fare in moto soprattutto da Schilpario, quello che per noi è il versante in salita. L’asfalto è ottimo e le curve veloci una dietro l’altra rendono emozionante la conquista di questo valico che poi degrada con tranquillità verso i tanti paesi dell’Alta Valle Seriana. Anche i sessanta chilometri circa che dalla Presolana portano all’imbocco con l’autostrada A4 non sono niente male. Un po’ più trafficati, certo, ma sempre rilassanti perché lontani dalla grande città. Le Prealpi Orobiche sono un panorama davvero incantevole, impossibile negarlo.

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