In moto in salute: la chiropratica

In moto in salute: la chiropratica
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Il dott. Lorenzo Boldrini, motociclista e Medico dello Sport presso il Centro di Riabilitazione per lo Sport Isokinetic, spiega l'importanza della chiropratica nelle terapie posturali o in trattamenti specifici
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17 dicembre 2010

 
Cari Motociclisti, oggi ci occupiamo di una disciplina molto utile nella risoluzione di problemi posturali e della colonna vertebrale, come nel caso della lombalgia che abbiamo trattato nei precedenti articoli. Parleremo infatti di chiropratica e per far questo ci avvarremo dell’aiuto di una dottoressa, Arianna Dordoni, che collabora con i Centri di Riabilitazione del Gruppo Medico Isokinetic. Premetto che la chiropratica è riconosciuta dal Servizio Sanitario Nazionale come figura sanitaria primaria dal 2007. Per poter lavorare il Dottore in Chiropratica deve seguire uno specifico iter di studio di cinque o sette anni, riconosciuto dalla Federazione Mondiale di Chiropratica il cui interlocutore è l’Organizzazione Mondiale della Sanità, solo così si può entrare a far parte della Associazione Italiana Chiropratici (AIC). Essendo una professione da poco riconosciuta anche in Italia, per i pazienti è una garanzia che il loro chiropratico sia un membro dell’AIC.

Dott.ssa Dordoni, ci spieghi innanzitutto che cosa si intende per chiropratica?
«La chiropratica è una disciplina scientifica che si occupa dell’equilibrio del sistema neuro-muscolo-scheletrico. In poche parole si accerta che la struttura del corpo, in particolare la colonna vertebrale che protegge il midollo spinale e le radici dei nervi, sia bilanciata correttamente, così da permettere un corretto funzionamento dei muscoli e del sistema nervoso.
In caso di malfunzionamento o disallineamento delle vertebre (detto tecnicamente "sublussazione") possono nascere disturbi quali mal di schiena, dolori cervicali e mal di testa. Una cattiva postura, i traumi, lo stress e le attività quotidiane contribuiscono fortemente al generarsi di queste sublussazioni. Il chiropratico corregge queste alterazioni vertebrali con delle “tecniche di aggiustamento” manuali, così chiamate per differenziarle da manipolazioni usate da altre terapie manuali».

Il trattamento può essere doloroso?
«Gli aggiustamenti chiropratici sono indolori e di vario tipo. Questi aggiustamenti sono adatti alle condizioni di ciascun paziente (il trattamento è sicuro in qualunque fascia d’età e anche in gravidanza) e vengono sempre applicati con precisione e accuratezza per correggere le sublussazioni».

Il trattamento chiropratico può migliorare la postura alla guida di scooter, moto da cross e da corsa


Per dare qualche utile informazione ai nostri lettori, come metterebbe in relazione il trattamento chiropratico con i possibili problemi di salute tipici del motociclista?
«Come si diceva, la chiropratica contribuisce a risolvere problemi cervicali, dorsali e lombari creati da traumi o da atteggiamenti posturali sbagliati. Queste posture sbagliate spesso sono il risultato della vita di tutti i giorni (come lunghe ore trascorse alla scrivania, in macchina, e conducendo una vita sedentaria) e spesso vengono ulteriormente sollecitati dalla guida della moto, vuoi nell'adattarsi alla seduta della sella, vuoi a causa dei contraccolpi di terreni irregolari. Il trattamento chiropratico può migliorare la postura alla guida di scooter, moto da cross e da corsa, sia che queste vengano praticate a livello amatoriale che agonistico, oppure come mezzo quotidiano di spostamento».

Ma come si svolge una seduta chiropratica e quante ne sono indicate?
«La seduta chiropratica prevede all’inizio una fase di raccolta della storia clinica del paziente e di visione degli eventuali esami effettuati. Il chiropratico esamina accuratamente la postura e la biomeccanica del tronco attraverso una visita posturale. In caso di rigidità articolare e asimmetrie si procede con degli aggiustamenti specifici all’area interessata che permettono un migliore assetto del bacino e della colonna. In questo modo il tronco è più bilanciato, permettendo a spalle, polsi, bacino e gambe una maggiore scioltezza nel controllo del proprio baricentro e al tempo stesso una migliore padronanza del veicolo stesso.
La seduta può richiedere da una a tre sedute settimanali iniziali con frequenza a scalare nel periodo successivo. Il piano di trattamento e la tecnica più appropriata variano e vengono stabiliti in base alle esigenze di ciascun paziente».

Isokinetic il centro dove esercita il dott Lorenzo Boldrini
Isokinetic il centro dove esercita il dott Lorenzo Boldrini

 
Che cosa consiglia in associazione ai trattamenti chiropratici per i motociclisti che soffrono di lombalgia?
«Le manipolazioni chiropratiche raggiungono una maggiore efficacia se combinate ad un programma di rinforzo muscolare. Con una vita sedentaria si sollecita ripetutamente la retroversione del bacino causando un raddrizzamento innaturale delle curve naturali della colonna. Ne conseguono rigidità e scarso controllo della muscolatura di supporto della spina dorsale, per cui si è più proni a dolori articolari e muscolari nella bassa schiena, nelle spalle e nel collo. Andando a trattare la colonna, il chiropratico ristabilisce il naturale assetto articolare e la flessibilità delle vertebre, inoltre alleggerisce la pressione sui nervi che provocano dolenzia; con esercizi posturali mirati si stimola la ripresa di forza dei muscoli che giacciono in profondità e supportano la colonna in modo da mantenere una buona postura potenziando la resistenza di collo e schiena. Così facendo si prevengono anche problemi cervicali e lombari. Si combina, quindi, un assetto di guida più bilanciato alla flessibilità del tronco e ad un aumento della resistenza, per esempio in caso di guida prolungata o asperità del terreno».

Il dottor Boldrini risponde a un lettore:

Gentile Flavio,
la spondilosi consiste in un processo degenerativo della colonna vertebrale, nel suo caso del tratto lombare, che può essere legato a sollecitazioni ripetute nel tempo della colonna ed in parte all’età e ad aspetti genetici, difficilmente ad un trauma recente. La spondilo-lisi invece consiste in una frattura dell’istmo vertebrale, ovvero di una parte della vertebra: tale condizione è a volte congenita oppure su causa traumatica. In ogni caso essa favorisce un possibile scivolamento di una vertebra sull’altra (spondilo-listesi), che se si verifica (non è ancora il suo caso) e se è instabile pone a rischio di lesioni del midollo spinale. Pertanto le consiglio di NON fare manovre chiropratiche manipolative, invece le consiglio di rinforzare la muscolatura stabilizzatrice della colonna lombare (addominali profondi, erettori della colonna,…) con esercizi di “core stability”. Inoltre deve fare attenzione alla postura, in particolare se va in moto. Eviterei posture che favoriscono prolungata delordosi lombare (ovvero quando si sta seduti e si appiattisce o si incurva nel senso opposto la colonna rispetto alla sua normale posizione) e tantomeno movimenti di iperestensione. Se ciò non fosse sufficiente possono essere indicati dei corsetti di sostegno, e comunque sempre la fascia lombare in moto. In alcuni casi si rende purtroppo necessaria la stabilizzazione chirurgica.
Le consiglio quindi di lavorare sulla prevenzione e di tenere sotto controllo con periodici esami la situazione per evidenziarne un eventuale peggioramento nel tempo.
Cordiali Saluti

Lorenzo Boldrini