Il Fuoristrada sbarca in Parlamento

Che sia la volta buona? Il senatore Carrara ha presentato in Senato un Disegno di Legge che disciplina la circolazione fuoristrada. Vediamo di che si tratta
16 ottobre 2008


Vietato tutto. Sempre e comunque
A questo sono abituati i numerosi praticanti dell'Enduro sul territorio nazionale.
In Italia la normativa che regola la circolazione fuoristrada dei mezzi a motore è alquanto lacunosa.
E così capita che gli enti locali (a partire dalle Regioni per terminare con le minuscole Comunità Montane sparse su tutto il territorio), piuttosto che addentrarsi in un terreno minato da mille interessi spesso in contrasto tra loro, preferiscono porre divieti incondizionati alla circolazione in fuoristrada dei mezzi motorizzati (esclusi i veicoli agricoli).

La scarsa e imprecisa legiferazione da parte dei governi regionali e l'assenza di un quadro normativo nazionale hanno portato nel corso degli ultimi anni a uno stillicidio di provvedimenti sanzionatori - anche molto onerosi - nei confronti di chi utilizza la propria moto al di fuori dell'asfalto.

La questione è spinosa e tocca diversi aspetti "sensibili". A primi posti troviamo sicuramente la tutela dell'ambiente e il rispetto degli altri fruitori degli spazi verdi, patrimonio di tutti (ciclisti, fungaioli, escursionisti, cavallerizzi, cacciatori e chi più ne ha più ne metta).
Tutto ciò non deve però andare a nocumento di una pratica sportiva - l'enduro o Regolarità per chi ha i capelli bianchi - che deve trovare i propri ambiti di svolgimento alla luce del sole e che può costituire una importante risorsa economica per le località turistiche nei periodi di bassa stagione.

Qualcosa sta cambiando

In tanti si sono mossi negli ultimi anni per dare voce agli amanti dell'offroad a motore. Ricordiamo le bella iniziativa dell'AFI, presieduta dal costruttore e appassionato Umberto Borile.
Questo mese si è andati però oltre. Le nostre richieste - di motociclisti amanti della natura e dei panorami mozzafiato che certi giri in moto ci regalano - sono arrivate al Senato della Repubblica.
Il senatore Valerio Carrara ha infatti accolto la richiesta della Federazione Motociclistica Italiana e ha presentato un Disegno di Legge sul fuoristrada dal titolo "Disciplina della circolazione motorizzata su strade a fondo naturale e fuoristrada".
Il fatto che già 50 senatori abbiano accolto la proposta fa ben sperare.

L'Enduro arriva in Parlamento e chiede la legittimazione

Legittimare la pratica dell'Enduro al pari di ogni altro sport, è questo l'obiettivo più importante, e più impegnativo, che si sono posti Carrara e la FMI.

Da parte sua la Federazione si impegnerà in concreto con una Commissione ad hoc, sui campi di gara e in occasione dei numerosi raduni organizzati in Italia, per sensibilizzare i motociclisti sulla necessità di tenere un comportamento ortodosso quando si va per boschi e fondi naturali.
Perché - non nascondiamo la testa nella sabbia - una sparuta minoranza di mele marce può fare danni di immagine incalcolabili, che ricadono immancabilmente su chi pratica l'Enduro in modo civile e rispettoso (ad esempio spegnendo il motore se incrocia degli escursionisti e salutando le persone che incontra nei piccoli borghi).
Abbiamo visto coi nostri occhi motociclisti imbecilli impennare nei centri abitati o fare un casino inenarrabile sui sentieri boschivi in sella a moto dallo scarico più libero di quello di un Harley.
Sono comportamenti, questi, che devono sparire dal campionario del "bravo endurista", se vogliamo che le nostre istanze siano accolte da chi è chiamato e legiferare in materia.

La posta in gioco è davvero alta, potrebbe cambiare per sempre il nostro modo di fare Enduro.
Non più carbonari in conflitto perenne con le guardie ecologiche, ma praticanti una disciplina sportiva riconosciuta - e tutelata - dallo Stato.


Il Disegno di Legge proposto dal senatore Carrara
La proposta di Legge si fonda su di un testo composto da 15 articoli, introdotti da una lunga premessa.

Premessa.
"La normativa proposta intende riordinare il settore della circolazione con mezzi motorizzati su strade a fondo naturale e «fuoristrada».
Tale settore, pur interessando un numero limitato di utenti, è caratterizzato da estrema complessità tecnica e da problemi irrisolti da decenni. In particolare i motivi che sollecitano un intervento legislativo sono i seguenti:
a) insufficienza della esistente legislazione regionale (...)
b) conseguente, percentualmente elevato, contenzioso in ordine alla concreta applicazione della esistente normativa regionale (...)
c) necessità di individuare sul piano nazionale strumenti atti a permettere la difesa del territorio e dell'ambiente (...)
d) opportunità di garantire un disciplinato svolgimento della circolazione su strade a fondo naturale e fuoristrada, effettuata per fini sportivi e ricreativi.
g) necessità di recuperare e salvaguardare un patrimonio di strade a fondo naturale...
Le finalità indicate sono coerenti con quelle riportate più ampiamente in Premessa. È da rimarcare che la tutela del patrimonio ambientale è indicata come finalità prevalente e sopraordinata alle altre (...)".

Gare e manifestazioni.
Data la particolare intensità di sfruttamento del territorio connessa allo svolgimento di gare e manifestazioni, sono stati previsti sia un limite agli ambiti in cui dette attività sono autorizzabili (escluse comunque le aree a maggior tutela ambientale) sia, in certi casi, un limite al numero di giorni consecutivi di utilizzazione delle medesime aree.
Impianti fissi. Per gli impianti fissi, è previsto un regime di autorizzazioni per il loro esercizio (...) con procedure semplificate, dato che questi rappresentano strumenti privilegiati per dirottare in ambiti più sicuri e di minor impatto ambientale le comunque presenti e legittime esigenze di circolazione fuoristradistica per ragioni ricreative.

Andrea Perfetti

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