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Eisenerz, Austria, 1 Giugno. Non è Campionato del Mondo. L’ErzbergRodeo è uscito dal caos invernale del Mondiale Hard Enduro ed è tornato ad essere una “classica” isolata. LA “classica” per definizione, per storia, per pathos dell’azione agonistica. Ce ne sono o ce sono state altre, ciascuna forte e infinitamente appassionante, ma la corsa contro la Montagna di Ferro resta unica. “1 montagna. 500 corridori. 23 punti di controllo. 4 ore di tempo. Solo una manciata di corridori al traguardo! Benvenuti nella crudele realtà dell'Erzbergrodeo. Il premio per questa disumana fatica non è denaro. È un pezzo di roccia, ricavato direttamente dal fianco del Gigante di Ferro. Un pezzo di roccia della Montagna che i piloti hanno battuto con forza di volontà, determinazione e qualche cicatrice...” Questa è la definizione che Karl Katoch da della sua creatura, nata nel 1995.
2025, vince Manuel Lettenbichler, Red Bull KTM Factory Racing. Il fuoriclasse va in testa al 40° minuto del “girone” finale con la KTM 300 EXC per l’occasione denominata Champion Edition, e conduce una corsa impeccabile. Dopo essersi qualificato nel Prologo Iron Road con l'11° tempo, Lettenbichler parte dalla prima fila nell'evento principale di domenica.
Il migliore allo spettacolare via alla spianata dell’Erzberg è Billy Bolt, che rimane a lungo in testa nella prima parte della gara. Poi Lettenbichler, che è risalito dalla 5a piazza, si porta sulla ruota dell’inglese con i baffi. Allo stop del Carl's Dinner il colpo di scena. Bolt ha un’incertezza, sbaglia e Lettenbichler passa comando. Da quel momento in poi la gara è chiusa, “Mani” va via pulito e incrementa il proprio vantaggio fino alla fine portandolo a 12 minuti. Con questa vittoria, Lettenbichler conquista la quarta vittoria consecutiva all’ErzbergRodeo, una sola distanza dal record stabilito dal principe dell’estremo, Taddy Blazusiak.
Billy Bolt ci ha provato, in fondo è l’avversario storico del tedesco, ma si deve accontentare del pur eccezionale secondo posto. Autore della spettacolare partenza veloce, l’inglese ha tenuto fino alla sezione del Carl's Dinner, poi è stato sorpreso da una salita che Mani invece ha superato in volata. Teo Kabakchiev, Jonny Walker, Trystan Hart e Mitch Brightmore si sono giocati da vicino il podio finale. L’ha spuntata Brightmore su Kabakchiev. Jonny Walker ha portato la Triumph 250cc 4 tempi a un bellissimo sesto posto.
Ma poco prima di tutto il Prologo, uno spettacolo preliminare nello spettacolo. Vanno in scena gli idoli del Mondiale EnduroGP. Vince Josep Garcia, sette secondi di vantaggio sul secondo classificato che è Andrea Verona. Per il terzo posto si cambia scena; è Daniel Sanders, il vincitore della Dakar 2025, con la sua KTM 450 RALLY.
Matt Green, il giovanissimo sudafricano che consideriamo ormai un oriundo poiché corre con il Team dei Rigo, è e resta uno dei grandi della specialità. È 12° assoluto con la KTM 300 preparata dal Team milanese. Il risultato è eccellente, soprattutto se si considera che a finirla all’ultimo check point sono stati ancora una volta veramente in pochi, per l’esattezza 14. La chiave di volta della Gara di Matt è il Prologo che, essendo molto veloce e scorrevole, non premia le qualità tecniche del Pilota, assai più abile nel veramente difficile. Partito comunque dalla prima fila attorno alla trentesima posizione, Green ha avuto vita difficile nei sorpassi, molto difficili a causa delle piste più strette dove si creano dei “colli di bottiglia”. Matt ha risolto il rebus della sua gara nella seconda parte, con un recupero irresistibile.
Matt Green: “Il mio Eerzberg è stata un'esperienza fantastica. Questa è la migliore gara del mondo, la più importante per il nostro sport e quest'anno non è stata diversa dalle altre. Molto, molto dura. Dopo un'ora e mezza abbiamo avuto un temporale fortissimo ed eravamo completamente bagnati, la pista e io. Quindi abbiamo dovuto aprire nel fango parecchio, io e Graham Jarvis. Ci siamo aiutati a vicenda in una sezione e da quel momento ho iniziato a guidare molto meglio. Ero forse 18° nella prima ora, poi ho iniziato a fare alcuni sorpassi e le ultime 2 ore di gara sono andate bene. Penso di aver fatto un ottimo tempo nella Carl’s Dinner e sono stato forte fino al traguardo. Sono davvero contento di aver finito di nuovo in 12a posizione. Il mio problema in questa gara è che quest'anno ero molto lento all'inizio, quindi ho perso molto tempo cercando di superare i piloti più avanti nella gara. Se guido bene per tutta la gara penso di ottenere un risultato migliore, ma è così e sono contento di aver finito. È semplicemente un successo, ed è una cosa unica, aver finito questa gara. La moto era davvero buona, ho un ottimo feeling con la mia squadra e non vedo l'ora di iniziare il campionato del Mondo. Il mio ginocchio è guarito. Ho subito un intervento chirurgico al legamento crociato anteriore a novembre. Quindi, mi sento di nuovo fiducioso nella mia gamba e sono molto, molto ottimista per il resto della stagione. Ora siamo in testa al campionato italiano e devo spingere al massimo per cercare di mantenere la velocità e continuare a vincere qualche gara.”
Italiani: Davide Paganoni (Beta, p20), Carl's Dinner, Michele Bosi (KTM, p32); Luca Corvi (Husqvarna, p46).
Il Campionato del Mondo Hard Enduro torna a Silver Kings, USA, dal 12 al 14 giugno.
© Immagini Red Bull Content Pool