E’ morto Gianni Perrone, memoria storica della moto

E’ morto Gianni Perrone, memoria storica della moto
Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
Romano, era uno dei massimi esperti internazionali di moto d’epoca che scovava e recuperava con passione da molti anni. In moto aveva anche corso fino al 1980 e in moto andava ancora fino a un anno fa
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
7 ottobre 2020

E’ scomparso purtroppo nella giornata di ieri, 6 ottobre, Gianni Perrone, una figura di riferimento nel settore della moto d’epoca non soltanto nazionale. Gianni era nato a Roma il 5 giugno 1939 in una famiglia di noti guantai con manifattura e negozi in centro, ha corso per circa 25 anni come pilota privato fino al 1980, aveva soprattutto una gran passione per le moto d'epoca.

La sua grande competenza lo aveva reso notissimo. Perrone un anno fa aveva riportato la frattura di una gamba, dalla quale non si era mai ripreso del tutto. E’ spirato in ospedale, dove era stato ricoverato due giorni fa per una grave insufficienza respiratoria.

Personaggio unico, per cercare, acquistare e rivendere le moto d'epoca Gianni ha girato il mondo: era uno dei massimi esperti, una vera enciclopedia delle due ruote. Un personaggio molto particolare: apparentemente trasandato, smodato in tutto, esuberante, grande affabulatore, era un abile commerciante e sapeva scovare tesori dappertutto.
La sua moto preferita era la Matchless G50, con la quale aveva corso a lungo.

Io personalmente lo ricordo con quella nelle gare di fine anni Sessanta, me lo rivedo a Imola nel GP delle Nazioni, e poi l’ho in mente con la bellissima Kawasaki HR1 500 che aveva scovato in Grecia e importato avventurosamente.
In pista era inconfondibile, alto e grosso, non aveva certo il fisico ideale e non aveva nemmeno lo spirito competitivo dei più veloci, però lui ne era consapevole e tutti gli volevano bene per la simpatia e l’ottimismo. Ci mancherà.

Gianni Perrone era vedovo da molti anni e lascia tre figli. Tutta la redazione li abbraccia con affetto.