Crighton Racing, una Wankel da gara da 200 cavalli

Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
L'ingegnere ex Norton ha rimesso in pista una moto da gara con propulsore rotativo. 200 cavalli, 135Nm, 136kg i dati sulla carta d'identità
  • Edoardo Licciardello
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3 ottobre 2013


Non si può dire che i motori rotativi abbiano mai avuto grande successo né sulle due né sulle quattro ruote. Se nelle auto il propulsore inventato dall'ingegner Wankel ha avuto in Mazda i suoi paladini, e ha quindi raccolto la sua razione di gloria con le RX stradali e la 787 negli sport-prototipi, nelle moto il rotativo non ha mai veramente attecchito. Suzuki produsse (con poca convinzione per la verità) la RE-5 a metà degli anni 70, ma per il resto solo Norton credette per un certo periodo al potenziale del propulsore rotativo.

 

La Casa britannica produsse per diverse stagioni a fine anni 80 la RC588 (adottata anche dalla polizia inglese in una versione a dire la verità obbrobriosa) e, spinta da Brian Crighton, arrivò a portare in gara la sorella raffreddata a liquido (RCW588) nella splendida livrea John Player Special. Diverse vittorie nel campionato TT/F1 e nelle corse stradali (memorabile la vittoria di Hislop su Fogarty al TT del 1992), nonché un titolo BSB nel 1994 - per la verità con un regolamento abbastanza favorevole a Norton - non bastarono per salvare la Casa di Birmingham.

 

Nel frattempo però Crighton si era messo in proprio fondando la Roton (ROtary-CrighTON), con cui arrivò a creare una 500 capace di conquistare un punto nel motomondiale con Steve Spray alla guida. I propulsori rotativi non ebbero seguito per lo scarso entusiasmo delle Case costruttrici, che non spinsero mai abbastanza da far definire regolamenti sufficientemente equilibrati.

 

La CR700P con un collaudatore d'eccezione: James Whitham
La CR700P con un collaudatore d'eccezione: James Whitham

Brian Crighton a quanto pare non si è arreso. Dopo le esperienze già citate, il tecnico britannico ci riprova con questa CR700P, spinta da motore Rotron birotore da 200cv e raffreddato con un sistema a gas pressurizzato - il surriscaldamento, oltre a consumo e tenuta dei segmenti, è sempre stato uno dei problemi più sentiti dei propulsori rotativi - a quanto pare con buoni risultati. I dati tecnici sono sicuramente entusiasmanti, soprattutto in considerazione della curva d'erogazione perfettamente rettilinea dei motori rotativi.

 

Non sappiamo quale possa essere il futuro di questo interessantissimo esperimento, visto che come detto sopra non esistono al momento serie che ammettano al via motori rotativi. Tenete d'occhio la pagina ufficiale di Crighton Racing per evoluzioni future.

 

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