Cina, inaugurato lo Tianshan Shengli: è il tunnel stradale più lungo del mondo

In Cina è stato inaugurato lo Tianshan Shengli Tunnel, un’opera ingegneristica che ridefinisce i limiti delle infrastrutture stradali moderne. Con i suoi 22,13 chilometri di lunghezza, è oggi considerato il tunnel stradale più lungo del mondo, un primato che non è solo simbolico ma anche profondamente pratico per la vita quotidiana e l’economia della regione. L’infrastruttura attraversa la catena montuosa del Tianshan, nello Xinjiang, un’area caratterizzata da condizioni climatiche estreme, forti escursioni termiche e una geologia complessa che per decenni ha reso difficili i collegamenti terrestri.

Prima dell’apertura del tunnel, attraversare queste montagne significava affrontare un viaggio lungo e spesso pericoloso, soggetto a neve, ghiaccio e frane, con tempi di percorrenza che potevano arrivare a diverse ore. Oggi, grazie allo Tianshan Shengli, lo stesso tragitto può essere coperto in circa 20 minuti, trasformando radicalmente la mobilità tra il nord e il sud della regione. Non si tratta solo di un risparmio di tempo: il tunnel garantisce maggiore sicurezza, continuità dei collegamenti durante tutto l’anno e una significativa riduzione dei costi di trasporto.

La costruzione dell’opera ha richiesto anni di lavoro e l’impiego di tecnologie avanzate per affrontare le difficoltà del sottosuolo montano. Gli ingegneri hanno dovuto gestire pressioni elevate, zone sismiche e temperature rigide, progettando sistemi di ventilazione, illuminazione e sicurezza in grado di operare in un ambiente così lungo e complesso. Il tunnel è dotato di vie di fuga, impianti antincendio e un monitoraggio costante del traffico, elementi indispensabili per garantire standard elevati di sicurezza su una distanza eccezionale.

Lo Tianshan Shengli Tunnel è un tassello strategico nello sviluppo infrastrutturale cinese. Migliorando i collegamenti interni, favorisce lo scambio di merci, il turismo e l’integrazione economica di aree finora considerate periferiche o difficilmente accessibili. È anche un segnale della direzione intrapresa dal Paese: investire in grandi opere capaci di modificare la geografia dei trasporti e di avvicinare territori separati da barriere naturali imponenti.