Buon compleanno Internet, la nostra carta

Buon compleanno Internet, la nostra carta
Moreno Pisto
Era il 29 ottobre del 1969 quando, da un computer dell'UCLA, partì il primo pacchetto di informazioni che diede il via all'Internet che conosciamo oggi, sul quale anche noi siamo cresciuti
29 ottobre 2019

Si dicono tante sciocchezze. Ne sentiamo continuamente, ogni giorno, ovunque. Ne siamo circondati. Una di queste era: la carta sopravviverà. Ogni anno, la prima domanda che faccio ai miei studenti di Scrittura digitale in Accademia di Comunicazione è: chi di voi acquista quotidiani o riviste cartacee?

Quest’anno in 3 hanno alzato la mano. 3 su 32. Tre anni fa erano 18. 18 su 36. Fate voi le percentuali. Mio figlio ha 9 anni, mia figlia 7: toccare un quotidiano gli dà proprio fastidio. Solo casi personali? Ok guardiamo le statistiche: secondo ComScore la Generazione Z si informa per il 43 percento sui social media e per il 35 su siti di informazione. Addio carta stampata e vecchio mondo, buon compleanno Internet.

Già, noi ne sappiamo qualcosa. Quando Moto.it è nato era il 1997: pionieri non solo italiani, albori dell’era digitale, anche se nel 1997 Internet aveva già quasi 30 anni, visto che oggi ne compie 50.

Però è innegabile: è in questi ultimi 5 anni che in Italia Internet è esploso, ed è esploso per motivi tecnici (adsl, fibra, 4g, smartphone di massa) ma anche perché pure gente come mio nonno si è iscritta ai social, Facebook prima e Instagram adesso.

Noi c’eravamo già, abbiamo sempre creduto nelle dinamiche e nelle potenzialità dell’online, e i numeri ci hanno dato ragione. Facili profeti, noi.

Quando siamo nati e negli anni successivi i giornalisti della carta stampata trattavano quelli del web come giornalisti di serie B.

Nelle redazioni vigeva la sindrome del portiere: sei scarso? allora vai a fare il web. Sono stati pochi a capire che il futuro sarebbe stato lì, dentro un desk.

Adesso in America hanno addirittura forgiato un nome: legacy media. Sono i vecchi giornali, legacy significa eredità. Per tutti gli altri si sprecano i nomi di social media, new media e ogni tanto se ne sente uno nuovo.

Badate bene, in 50 anni Internet è cambiato tanto, è cambiato completamente.

Solo fino a qualche tempo fa acquistare online era considerato addirittura immorale, figurarsi le moto.

Solo fino a qualche tempo fa uno che voleva comprarsi un’auto andava in una concessionaria, oggi ci vai solo a pagare praticamente: tutte le informazioni le recuperi guardando video su YouTube o leggendo articoli su un sito. E all’interno delle redazioni si sta creando una frattura anomala, perché adesso sono i giornalisti digitali che guardano con diffidenza gli YouTuber, gli influencer, gli instagrammer, e molti di loro non hanno capito che la grande partita si giocherà sui social, profili e pagine che diventeranno essi stessi dei veri media.

Però chi è nato digitale ha un vantaggio: conosce il mezzo, conosce le dinamiche del mezzo, sa che bisogna cambiare continuamente, sperimentare. Se c’è una cosa che il digitale ci ha insegnato è che si può tornare indietro, che sbagliare non solo è possibile, ma decisamente indicato, che i lettori sono una risorsa e non degli ascoltatori passivi.

A Moto.it (e AutoMoto.it) questa cosa ce la ricordiamo ogni giorno, la via dell’innovazione è faticosa. Se sbagliamo perdonateci, fa parte del nostro dna.

È vero, abbiamo anche un magazine cartaceo che si trova nelle edicole. All’inizio, pensate un po’, serviva per dire alle persone che potevano trovarci online: marketing al contrario, ormai. Ma siamo nati digitali.

Buon compleanno Internet. Ah, oltre agli auguri ti diciamo pure "grazie"!

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