Bilancio Ducati. Domenicali: “Il migliore di sempre”

Bilancio Ducati. Domenicali: “Il migliore di sempre”
Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
I dati di bilancio comunicati oggi vedono Ducati in attivo nel 2016: 55.451 moto vendute e 731 milioni di fatturato. L'export non è stato però ovunque positivo. Di questo e d'altro ci parla Claudio Domenicali, AD di Ducati
  • Maurizio Gissi
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15 marzo 2017

Per il settimo anno consecutivo, Ducati Motor Holding ha incrementato i propri risultati di vendite e fatturato. I dati di bilancio del 2016 sono stati comunicati durante la conferenza stampa annuale di Audi AG, tenutasi oggi a Ingolstadt.
I numeri di vendita (che avevamo già anticipato qui) parlano di 55.451 moto consegnate nel mondo, rispetto alle 54.809 dell'anno precedente (+1,2%),con un saldo positivo di 642 moto.

Nel 2015 si era registrata un forte impennata nelle vendite (+22%, 9.683 moto in più, grazie alle circa 16.000 nuove Scrambler consegnate), mentre nel 2014 il saldo era stato di poco superiore al +2%.

Il fatturato è passato dai 702 milioni di euro del 2015 ai 731 del 2016 (+4,1%), mentre il risultato operativo è stato di 51 milioni di euro contro i 54 dell'anno precedente (in calo del 5,8%), un dato che è valso il 7% di Audi Group. Ricordiamo che il fatturato del 2014 era stato di 575 milioni di euro: in due anni è perciò aumentato del 27%.

Claudio Domenicali, AD di Ducati Motor Holding, ha parlato a Moto.it del rapporto di Ducati con Audi e delle novità in arrivo, come la stradale V4, in questa recente intervista. Oggi lo sentiamo a proposito dei dati di bilancio diffusi.

 

 

Settimo anno consecutivo di crescita nelle vendite e nel fatturato, ancora meglio dell'eccezionale 2015, ma senza avvicinare quegli incrementi

«Il 2015 – ci ha detto Claudio Domenicali, presente alla conferenza stampa di oggi a Ingolstadt - è stato un anno in cui abbiamo aggiunto il brand Scrambler arrivando a contattare un cliente diverso e nuovo per Ducati, il che ci ha permesso di crescere del 22%. Un dato eccezionale in un settore come il nostro, che è tendenzialmente stabile. Altri modelli, come la Multistrada Enduro e la XDiavel, hanno bisogno di un po' di tempo in più per consolidare il nome Ducati al di fuori dalla nostra utenza tradizionale.
La crescita organica di una azienda come la nostra è dell'ordine del 2-5% all'anno. Salvo appunto nel caso di grandi discontinuità di nuovi modelli o segmenti. Come nel caso di altri prodotti sui quali stiamo lavorando per il futuro, ma che ora non posso anticipare».

 

Nel corso del 2016, Ducati ha proseguito nel suo ampliamento e rinnovamento della gamma introducendo alcune novità come Scrambler Sixty2, Multistrada Enduro e XDiavel, e aggiornamenti come Hypermotard 939, Panigale 1299 e 959.

Visto appunto gli ottimi risultati del 2015, e considerato l'ampliamento della gamma nel 2016, non era lecito attendersi qualcosa in più? Siete soddisfatti dei risultati?

«Il 2016 è stato l'anno migliore della nostra storia. Poi, se la domanda è "si può sempre fare di più?", allora è sì. Noi però siamo focalizzati nel gestire l'azienda dedicandoci in primo luogo alla soddisfazione del cliente. Non stiamo puntando a un target di volume superiore, magari lavorando con politiche aggressive come sconti o altro, per alimentare la crescita a ogni costo. Facciamo moto che ci piacciono, e cerchiamo di farle al meglio per i nostri clienti: a volte le comprano di più, a volte di meno. Non siamo particolarmente preoccupati per questo».

 

Sono stati ancora gli Stati Uniti il primo mercato per Ducati nel 2016, con 8.787 moto consegnate (+13%) e una quota salita al 15,8% sul totale Ducati. Seguono l'Italia, con 7.892 moto vendute, e poi la Germania. La crescita in Italia è stata del 20%, da 6.571 a 7.892 unità, ed è valsa da sola 1.321 moto in più.
In termini di aumenti di vendite percentuali vanno segnalati in Europa quelli di Spagna (+38%) e Germania (+8%); altrove risaltano gli incrementi ottenuti in Argentina (+215%), Cina (+120%) e Brasile (+36%).
Questo significa che in molti mercati Ducati ha faticato rispetto al 2015, quando per esempio erano cresciute bene anche Gran Bretagna (+37%) e Francia (+22%), mentre la Germania aveva ottenuto un +24%.

 

Avete avuto incrementi sostenuti in mercati molto importanti numericamente, come Stati Uniti e Italia, ma altrove non è andata così. Dove avete sofferto di più, e perché?

«In alcuni mercati come la Thailandia, dove avevamo una posizione dominante - siamo stati fra i primi ad avere un nostro stabilimento localizzato –, abbiamo sofferto perdendo volumi. Un altro Paese dove non abbiamo fatto particolarmente bene è stata la Malesia. Quelli più volatili sono i mercati asiatici, dove si può assistere a grandi crescite come a cali repentini. Altrove siamo aumentati, ma non come prevedevamo, come ad esempio in Brasile, dove peraltro è in atto una crisi molto importante. Siamo un'azienda di medie dimensioni ma molto esposta a livello internazionale, perché abbiamo dodici filiali sparse per il mondo, con una complessità maggiore data dagli andamenti economici tipici di aree differenti».

 

Passando ai modelli, le due Scrambler (la 800 e la Sixty2) hanno totalizzato l'anno scorso 15.500 vendite, la XDiavel 5.200, mentre le famiglie Multistrada e Hypermotard sono cresciute rispettivamente del 16 e 15%.
Se ci limitiamo al dato italiano, notiamo che le Ducati preferite l'anno scorso sono state Scrambler 800 (2.264 unità), Multistrada 1200 (1.323) e serie Hypermotard (783 unità per le versioni nell'aggregato fornito da Ancma).

 

Qual è stato il valore degli investimenti nel 2016?

«E' un dato che non dichiariamo nel dettaglio, nel bilancio, ma posso affermare che il 2016 è stato l'anno nel quale abbiamo avuto il livello di investimento più alto: questo perché, oltre all'attuale, stiamo costruendo un'azienda per il futuro, con un piano di sviluppo prodotto che si sta continuamente rafforzando. Abbiamo visto molte Ducati nuove di recente, ma per i prossimi cinque anni il piano si sta rafforzando ulteriormente. Ducati è una marca dal grande potenziale, ha una attrazione forte dal punto di vista sportivo e prestazionale, e le nuove moto che stiamo sviluppando sono in grado di offrire un'esperienza a 360°, per esempio sul fronte della guidabilità e della sicurezza, che interesserà molti più motociclisti che in passato».

 

Passiamo alle prospettive per quest'anno, che cosa avete previsto?

«Per il 2017 prevediamo ancora una crescita, ma limitata ad una cifra e con un rinforzo continuo dell'azienda, perché abbiamo una pipeline di modelli nuovi molto interessanti in arrivo. Modelli che stanno avendo un ottimo consenso tanto dalle prove stampa come negli ordini, è il caso delle nuove Multistrada 950 e Supersport; e lo stesso Multistrada 1200 sta andando bene, la versione Enduro sta iniziando a farsi capire di più per le sue caratteristiche; infine, arriveranno le nuove versioni Scrambler».