BMW Alpha Concept

Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
Ispirata dalle moto da record di Bonneville la Alpha BMW è il frutto della collaborazione fra il designer turco Mehmet Doruk Erdem e il preparatore americano Mark Atkinson
  • Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
15 febbraio 2017

La storia di questa moto è singolare. Due anni fa Mehmet Doruk Erdem, che si descrive come Freelance Industrial Designer & CG Artist, pubblica online il suo concept BMW Alpha. Lo ha disegnato dopo aver visto il film Indian, la grande sfida, pellicola che lo ha fatto appassionare a quei mezzi e documentare sulla loro genesi.

La sua moto da record di velocità ha la carenatura che richiamo il muso di uno squalo e si ispira ai mezzi che in passato si sono dati battaglia sul lago salato di Bonneville. Nelle sue forme il concept Alpha reca elementi classici uniti a tratti moderni per un risultato quasi senza tempo e in apparenza sbilanciato. Mehmet cita a questo proposito Francis Bacon che nel suo saggio Essays Of Beauty scriveva che non esiste eccellenza nella bellezza se non vi è qualche singolarità nelle sue proporzioni.

 

 

Quei disegni sono notati da Mark "Makr" Atkinson, un veterano delle gare Salt Flats che fa il preparatore e costruisce motori da competizione. La distanza fra Turchia e Stati Uniti viene azzerata dal web, dai veloci contatti e dagli scambi su Facebook e Instagram. Inizia così una collaborazione che porta alla realizzazione fisica del concept dopo il superamento di svariate difficoltà inerenti le atipiche soluzioni telaistiche e i materiali di costruzione delle sovrastrutture. Ma alla fine la Alpha è marciante e finisce per vincere il premio Hooniversal Car Of The Year (HCOTY) 2016.

Atkinson ha recuperato una BMW K75 della quale ha conservato il motore, la trasmissione ad albero, l'impianto elettrico e la strumentazione. Il tre cilindri a sogliola BMW è stato dotato di turbocompressore e modificato nel cambio. Ha poi disegnato un telaio - lavorando infine dal pieno la lega di alluminio - che permettesse la posizione di guida sdraiata in avanti e la posizione delle particolari pedane poggiapiedi molto arretrata come sui mezzi da record. Poiché con quella soluzione di sospensione a forcellone anteriore il comando dello sterzo non poteva essere diretto, Atkinson ha replicato una architettura con mozzo sterzante, tiranti e ammortizzatore centrale brevettata da Jean-Michel Thiers nel 2007.

Il risultato è tecnicamente interessante ed esteticamente non si può dire che difetti di un certo fascino.

foto BikeExif