Husaberg 2013, la parola ai concessionari

Husaberg 2013, la parola ai concessionari
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Il nostro Aimone Dal Pozzo sta testando la gamma Husaberg 2013 appena annunciata. In attesa della sua prova, ecco l'opinione dei concessionari
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10 agosto 2012

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Le nuove Husaberg 2013 arriveranno a breve ma la casa svedese, ora di proprietà KTM, ha già rilasciato i dati tecnici e le immagini alla stampa, e mentre scriviamo è in atto la presentazione dinamica a cui sta partecipando il nostro tester Aimone Dal Pozzo. Come nostra consuetudine, abbiamo contattato alcuni dei concessionari nostri partner per avere una prima impressione sulle reazioni della rete vendita e dei clienti rispetto a questa nuova gamma.

Ci hanno risposto Daniele Rivara di Moto Market Rivara (Parma), Gaetano De Filippo di Fuorigiri (San Nicola La Strada, CE), Lorenzo Orsini dell'omonima concessionaria a Castagneto Carducci (LI), nonché Alberto Panigazzi di Speed Motor (Voghera, PV).

 

Che interesse c'è da parte dei clienti rispetto alle nuove proposte?

Molto interessante: già dalla prima risposta abbiamo avuto risposte abbastanza discordanti. Entusiasta Rivara, che parla di grandissimo interesse per una gamma allargata, completa e parallela a quella KTM; i primi ordini sono già arrivati. Della stessa opinione De Filippo, che ci spiega come fin dalle prime indiscrezioni abbia riscontrato molto interesse da parte dei suoi clienti, collezionando alcuni ordini. 

Al contrario, Orsini parla di reazione pessima per la completa sovrapposizione a KTM che ha fatto storcere il naso alla quasi totalità della sua clientela, sebbene anche in questo caso qualche ordine sia stato ricevuto. Panigazzi ci dice che, pur non avendo ancora ricevuto ordini, c'è un certo interesse da parte dei suoi clienti, che però aspettano di vedere e toccare la moto con mano.

 

La gamma 2013, e in generale il marchio Husaberg, cannibalizza le vendite KTM o attrae invece clienti nuovi?

Nonostante quasi tutti concordino sul fatto che le proposte gialloblu attirino molti clienti... arancioni, diversi hanno espresso opinioni molto interessanti sull'apertura verso l'esterno. Negativo Orsini, che fa notare come la troppa somiglianza a KTM non possa che attirare clienti che sceglierebbero comunque KTM, più aperto Rivara. "KTM ormai è leader indiscusso del settore, e la popolarità a volte può far storcere il naso a chi vuole distinguersi un po' dalla massa. Peraltro, con queste Husaberg il cliente si mette in casa una moto con tutti pregi KTM ma con una dotazione per cui dovrebbe rivolgersi all'aftermarket".

Una posizione simile è quella di De Filippo che porta ad esempio la sua clientela finora fedele ad Husqvarna, attratta da KTM per le doti di affidabilità e per la novità della gamma; ci conferma la tendenza Panigazzi, che spiega come Husaberg in generale attiri chi magari avrebbe abbandonato KTM per la sua eccessiva diffusione. In questo caso, il cliente non si orienta verso mezzi giapponesi o di altre case europee ma resta fidelizzato rispetto ai valori di affidabilità e guidabilità che ha trovato sui mezzi di Mattighofen pur potendo contare su una moto diversa nel marchio e nell'immagine.

 

Che reazioni si registrano rispetto al cambio di identità tecnica da parte di Husaberg?

Anche in questo caso, il panorama è frastagliato. Rivara racconta di reazioni discordanti anche se la maggioranza ha capito la scelta, volta ad effettuare economie di scala aziendali, apprezzandone i vantaggi in un contesto di mercato che difficilmente giustifica produzioni tanto di nicchia come quella di Husaberg. Si sacrifica l'unicità tecnica a favore di una maggior presenza sul mercato. Spiritosamente, De Filippo parla di un apprezzamento quasi universale da parte dei suoi clienti, di cui molti si sono mostrati interessati ad Husaberg mentre non avrebbero preso in considerazione KTM perché... "L'arancione può stancare!"

Rimane invece negativo Orsini, i cui clienti, per lo più agonisti, hanno lamentato l'abbandono di un progetto proprio ed unico nel suo genere, apprezzato per doti dinamiche ed affidabilità. Il passaggio al 2013 mette molti dubbi: "Si sa cosa si lascia, non cosa si trova". Un po' di delusione anche fra i clienti di Panigazzi che, spiega Alberto, avevano apprezzato molto le doti delle precedenti Husaberg e che le vedono abbandonare con troppa rapidità.

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