1ª HAT Legend. Le storiche moto degli anni ’80 sulle leggendarie strade di Piemonte e Liguria

Siamo stati catapultati nella macchina del tempo con la prima HAT Legend 2025: tutte le moto che hanno segnato gli anni gloriosi dei rally africani, dagli anni ’80 ai ’90, in un’intensa due giorni di adventouring (4 e 5 ottobre) lungo le tracce di 17 anni di HAT
9 ottobre 2025

Poche lettere iconiche bastano a farci battere il cuore e risvegliare la voglia di moto: XL – XR – XRV – XT – TT – DR – GS – KLR – RC – XE. Vederle dal vivo, impresse su selle e serbatoi, là dove tutto è iniziato, è stata un’emozione impagabile. Dopo 30 o 40 anni, sono ancora belle come allora – magari con qualche acciacco, segno di una vita vissuta – ma ricche dei ricordi più belli: quelli della nostra gioventù.

All’epoca, i costruttori giapponesi ed europei realizzavano mezzi semplici, con la tecnologia disponibile. Erano molto diverse tra loro, nell’estetica e nei motori, ma tutte pronte a raggiungere quei deserti che sognavamo di vedere dal vivo, non solo sulle pagine delle riviste o in TV. Deserti resi mitici grazie alla genialità di Thierry Sabine, che si inventò la Paris-Dakar nel lontano 1979.

Dopo oltre 40 anni, in cui abbiamo visto e vissuto tanti rally africani (e non), ci siamo dati appuntamento alla HAT Legend: in 120 hanno risposto al richiamo, comprese alcune leggende che hanno scritto la storia della Dakar. Alcuni piloti italiani erano proprio lì, quasi a creare un anello di congiunzione con lo spirito della HAT. Un unico denominatore: l’avventura.

E non dimentichiamolo: ben 36 Dakariani hanno partecipato alle HAT in questi anni!

Il percorso, tracciato su tracce GPS, era di circa 300 km, suddivisi tra sabato e domenica. Partenza da Garessio, arrivo a Boves e ritorno, lungo le vie che hanno reso celebri la HAT Sanremo-Sestriere e la Pavia-Sanremo. Tra Piemonte e Liguria, attraverso montagne amate e riconosciute da tutti gli appassionati di adventouring.

La Via del Sale e la Via della Marenche sono i classici sterrati che non possono mancare. In questo inizio ottobre si sono rivelati ostici, ma hanno regalato paesaggi unici, in continuo mutamento. Una bellezza tale da rischiare di farci perdere la concentrazione alla guida. Ma, non essendo una gara, bensì un’esperienza di viaggio, la scelta migliore è stata fermarsi e godersi ogni scorcio di questo paesaggio così endemico.

Lo sguardo si perde sulle cime della Via del Sale e sulle piste da sci di Prato Nevoso. Siamo lì, con la nostra moto impolverata, accarezzata da un vento gelido che annuncia l’arrivo dell’inverno. Ma la calda emozione ci fa battere il cuore. Perché la passione non ha età né confini. Non importa se moto e pilota insieme superano i 100 anni: noi non ci fermiamo!

Dopo i primi 150 km, a Boves, grazie agli instancabili Corrado e Nicola con il Team HAT, abbiamo trovato una bellissima esposizione di moto dei rally africani, assieme a tanti mezzi iconici presenti alla Legend. Alcune perfettamente restaurate, altre mantenute originali, rappresentavano diversi club: XT500, Africa Twin Club, Elefanti Italiani, Seipercento

È stata organizzata una votazione, aperta ai partecipanti e a una giuria d’eccezione composta da:

  • Corrado Capra, creatore e anima della HAT Legend

  • Mario Ciaccia, giornalista

  • Antoine Beltramone, General Manager di SW-Motech Italia

Ecco i premi assegnati:

  • La Leggenda: Yamaha XT500 di Marino Turatto

  • La Fuoriserie: Suzuki DR Big di Stefan Hessler

  • La più bella (da portare a casa): Gilera RC600 prototipo di Romolo Ciancamerla

  • Miglior restauro: Moto Morini 500 Camel di Donato Di Luzio

  • Miglior trasformazione: BMW R100 GS ispirata alla vincitrice della Dakar 1984 di Paolo Filippini

  • Premio dei partecipanti: BMW R80 G/S di Fabrizio Saglietto, in configurazione assolutamente originale

Presenti anche la Gilera RC600 ufficiale con cui Roberto Mandelli vinse una tappa alla Dakar 1990, la replica dell’unica Moto Guzzi arrivata in fondo alla gara, la Cagiva Elefant di Hubert Auriol, e diverse versioni Marathon delle Honda Africa Twin e Cagiva Elefant.

Sabato sera, dopo cena, nel teatro di Boves, abbiamo ascoltato i racconti di chi ha scritto la nostra storia:

  • Andrea Balestrieri, primo italiano a concludere la Dakar in moto (1983)

  • Roberto Mandelli, vincitore di tappa con la Gilera

  • Roberto Boano, storico pilota su Honda Africa Twin

  • Romolo Ciancamerla, ingegnere che progettò la Gilera RC600 e collaborò anche allo sviluppo della Yamaha Ténéré 700

  • Maurizio Bombarda, titolare di BER Racing, pilota di Motorally con Kawasaki KLR600 e del Camel Trophy con Honda Dominator

Mandelli, Ciancamerla e Bombarda hanno affrontato le due tappe insieme, in sella a mezzi rigorosamente anni ’80.

Una due giorni incredibile, con un meteo che ci ha regalato cartoline indimenticabili. All’arrivo nel centro storico di Garessio, abbiamo rivisto tutte le moto, solo più sporche, ma infaticabili, come i loro piloti: stanchi, ma fieri di aver portato a termine l’impresa. Per alcuni era tanto tempo che non salivano in sella, ma grazie alla HAT Legend abbiamo ricordato che non dobbiamo mettere da parte i nostri sogni. Ogni tanto, vale la pena dedicarsi alle proprie passioni e lasciarsi alle spalle i pensieri negativi.

A noi avventurieri basta poco per essere felici: un po’ di sabbia e terra, una gomma tassellata e un gruppo di amici. Questo è tutto. Non dimentichiamolo. E l’anno prossimo… non mancate!

Noi torniamo a casa con la nostra Honda Africa Twin CRF1100 DCT che, pur non appartenendo al passato, è figlia delle mitiche XRV che vinsero la Dakar negli anni ’80. Anche un italiano, Edi Orioli, la portò sul gradino più alto del podio nel 1988. Da lì, nacque la leggenda dell’intramontabile Africa Twin. Oggi con la tecnologia di ultima generazione, ma con lo stesso spirito e DNA di sempre: vivere il mondo adventouring senza confini.

Per le riprese video, le nostre inseparabili INSTA360 X5 e Ace Pro2: il modo ideale per portarsi a casa i ricordi e riviverli con gli amici. Riprese in action, stabilizzate e dai colori unici in ogni condizione di luce.

Un ringraziamento speciale ai Comuni di Garessio e Boves, che hanno ospitato partenze e arrivi, alla Pro Loco di Garessio per la preziosa collaborazione, e a tutte le autorità e comuni della Regione Piemonte.

Un grazie di cuore a tutto il gruppo HAT, con Corrado e Nicola, che hanno portato a termine anche questo evento: ultima tappa del circuito HAT Series 2025, composto da ben 7 eventi (tre Marathon e quattro Adventourfest). Un lavoro instancabile, ma unico.

Una stagione eccezionale e intensa, che ha tenuto vivo il mondo Adventouring, grazie alla passione di appassionati e aziende coinvolte.

Grazie ai Partner HAT SERIES: Yamaha, Shad, Dunlop, EICMA, Enduristan, Motorex, Klim, MBE, Mytech, Six2 e Hugerock, per la partecipazione attiva.

Ora non rimane che studiarci nuove mete, incontri e non fermarsi mai, rimanete connessi sul sito HAT SERIES che ancora viaggi e avventure vi aspettano!

Buon viaggio
Fabrizio Gillone

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Moto e Accessori Utilizzati

  • Moto: HONDA Africa Twin CRF1100L ES DCT

  • Giacca: HONDA Bogotá Pro Drystar Jacket – Ice Gray / Blue / Bright Red

  • Pantaloni: HONDA Bogotá Pro Drystar Pants – Ice Gray / Blue / Bright Red

  • Casco: Kabuto Geosys GT MIPS

  • Guanti: HONDA SMX Z Drystar Glove – Black / Bright Red

  • Stivali: Alpinestars Tech 7

  • Pneumatici: Dunlop Trailmax Raid

  • Maschera: Progrip

Attrezzatura Video / Action Cam

  • Action Cam 1: Insta360 X5

  • Action Cam 2: Insta360 Ace Pro 2

  • Accessori: Attacco action cam moto (Insta360)

Navigazione & Tecnologia

  • Orologio: Garmin Epix Pro 51mm

  • Navigatore: Garmin Zumo XT2

Borse & Bagagli

  • Borsa posteriore: SW-Motech ION S

  • Zaino: SW-Motech Daily WP

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