“Morbidelli, storie di uomini e moto veloci” arriva a New York

Il documentario diretto da Jeffrey Zani e Matthew Gonzales narra la storia del team pesarese Morbidelli capace di vincere sette titoli mondiali e di schierarsi in un tutto le classi del motomondiale, dalla 50 alla 500. E' stato selezionato per il Motorcycle Film Festival di settembre a New York
12 agosto 2015

Giusto 40 anni fa, si era al GP del Belgio di Spa Francorchamps a fine luglio, la Morbidelli conquistava il primo dei suoi sette titoli mondiali grazie a Paolo Pileri. L'anno dopo, sempre nella 125, con la Morbidelli vinse il titolo Pierpaolo Bianchi e nel 1977 replicò e a lui si aggiunse il titolo della 250 con Mario Lega: quattro titoli piloti più tre costruttori nel giro di tre campionati.
La Morbidelli costruiva macchine per la lavorazione del legno, ma il suo proprietario – Giancarlo Morbidelli – era un patito di moto, mise insieme dei bravi tecnici e nel 1969 si affacciò nel mondiale con Eugenio Lazzarini e una 50 cc. Nel 1974 ingaggio Jorg Moeller, già alla Kreidler, e da lì cominciò l'avventura che vide dopo la 125 anche la 250, la 350 e la quattro cilindri 500 guidata da Graziano Rossi. Fino al 1982.

 

Giancarlo Morbidelli
Giancarlo Morbidelli

Questa esemplare storia di passione e genio italiano è stata raccontata nel documentario “Morbidelli – storie di uomini e moto veloci” di Jeffrey Zani, presentato al Bellaria Film Festival dell'anno scorso. Quella pellicola (il trailer è visibile in alto) sarà proiettata assieme ad altre dieci al Motorcycle Film Festival, organizzato a New York dal 23 al 27 settembre. Undici documentari che sono stati selezionati in una rosa di 35.
«Questo documentario è stato girato in Italia – ha raccontato il regista Jeffrey Zani -, ma il resto della produzione si è svolto proprio a New York per chi ha lavorato alla pellicola è quindi un’opportunità per tornare dove tutto è iniziato, con grande entusiasmo. Il Motorcycle Film Festival è fra le rassegne più prestigiose dedicate al mondo delle due ruote, e il fatto che gli americani siano interessati a una storia pura e passionale come questa non può che essere una grande motivazione, oltre che un motivo di orgoglio per l’Italia, visto che la Morbidelli rispecchia perfettamente lo spirito che anima la penisola in fatto di motori. Fu capace di battere la concorrenza con dei prototipi costruiti da una squadra di appena quattro persone, incarnando fino a oggi la figura del ‘Davide che batte Golia’ meglio di chiunque altro».

Il documentario, che propone filmati di repertorio delle gare, raccoglie le interviste a Giancarlo Morbidelli, ai piloti Mario Lega, Pier Paolo Bianchi, Graziano Rossi, Eugenio Lazzarini, Alberto Ieva, al progettista Jorg Moeller e ai tecnici Franco Dionigi, Giancarlo Cecchini e Luciano Battisti, oltre a Fermino Fraternali che continua tutt'ora a fotografare la MotoGP.

m.g.

 

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