Hoverboard e monopattini elettrici, arriva l'assicurazione?

Hoverboard e monopattini elettrici, arriva l'assicurazione?
  • di Alfonso Rago
Prime anticipazioni sulle prossime norme in materia di circolazione per i mezzi elettrici: monopattini e hoverboard
  • di Alfonso Rago
16 gennaio 2019

La fine di gennaio si avvicina, ed entro tale scadenza, secondo quanto previsto dalla legge, dovranno essere emanate le modalità di attuazione e resi noti gli strumenti operativi della sperimentazione.

Parliamo di tutti quei veicoli (segway, hoverboard, skate e monopattini elettrici) sempre più diffusi sulle nostre strade e dei quali, al momento, non c’è nessuna regola specifica che ne disciplini il funzionamento e chiarisca obblighi e permessi.

L’argomento, compreso nel termine di “micromobilità elettrica“, è stato inserito nella Legge di Bilancio licenziata a fine anno, con l’obiettivo di arrivare secondo i tempi previsti dalla legislazione corrente ad una normativa che ne assicuri l’armonica coesistenza con gli altri veicoli e i pedoni che si muovono sulle strade.

La mobilità elettrica di piccola taglia, affidata a veicoli a batteria, è infatti un settore in continua evoluzione, e l’uso su larga scala potrebbe contribuire (insieme ai veicoli a pedalata assistita) a decongestionare il traffico urbano, alleggerendo anche il carico di emissioni inquinanti.

Per competenza, la materia è stata affidata al Ministero di Infrastrutture e Trasporti, che sull’argomento ha mobilitato gli uffici della Motorizzazione e la sezione Sicurezza Stradale.

E anche se non ci sono decisioni ufficiali, siamo in grado di anticipare le principali novità riguardanti il comparto della micromobilità elettrica: la scelta principale è relativa alla classificazione di tali veicoli, che verrebbero (il condizionale è d’obbligo) definiti come “atipici“, quindi identificati con una specifica denominazione che li distinguerebbe, per esempio, dai veicoli a pedalata assistita o dai motocicli elettrici.

C’è poi un argomento spinoso da dipanare: dove potranno circolare questi veicoli?
Sulla pubblica strada? Nelle aree pedonali? Potranno utilizzare i marciapiedi? E sarà consentito l’utilizzo delle piste ciclabili?

A queste domande dovrà rispondere la fase di sperimentazione sul campo: anche in questo caso, entro fine gennaio saranno indicate le aree di alcune città medio-grandi in Italia, nelle quali saranno verificate tutte le condizioni dinamiche di questi veicoli in relazione agli altri utilizzatori della strada.


Il tutto permetterà di superare l’attuale fase di stallo, che vede tali veicoli - sempre più economici, che si possono facilmente portare in treno o in autobus per integrare la parte di percorso fatta con i mezzi pubblici - fino ad oggi non considerati dal Codice della Strada, che di fatto ne impedisce la libera circolazione ed anzi espone i loro utilizzatori a sanzioni pecuniarie anche di importo elevato.  

Verrà così alla luce quello che oggi è un “esercito fantasma“: si calcola che negli ultimi anni siano stati oltre 130.000 i veicoli a micro-propulsione elettrica venduti in Italia.  


E’ facile ipotizzare che in cambio della “visibilità“ qualcosa andrà concesso, almeno in fatto di sicurezza: la libera circolazione comporterà (forse) l’obbligo di un’assicurazione RC del veicolo, e per l’utilizzatore (ancora forse) l’uso tassativo di un casco o di altre protezioni alla persona.

Staremo a vedere: ancora un paio di settimane e il quadro sarà più chiaro. Nel 2019 è inoltre in programma anche una riforma del Codice della Strada che sicuramente prenderà in considerazione anche le nuove forme di mobilità. Intanto, se volete, qui di seguito vi diciamo come sull’argomento si stanno regolando in altre nazioni.

All'estero fanno così

In Francia, la ministra dei Trasporti Elisabeth Borne ha annunciato che sarà inserita nel Codice della Strada una nuova categoria di veicoli, allo scopo di impedire l'invasione dei marciapiedi parigini da parte dei monopattini elettrici: «Non possiamo lasciare che veicoli che circolano a 20 o 30 all'ora - ha detto la ministra - mettano in pericolo la sicurezza dei pedoni».


Le cifre mostrano che nell’ultimo anno c'è stata un'impennata di feriti per incidenti collegati alla circolazione di monopattini elettrici: «Questi veicoli - ha aggiunto la Borne - potranno circolare sulle piste per il jogging, sulle corsie per le bici, ma non sui marciapiedi». 


Il Governo di Madrid ha annunciato per i monopattini elettrici il divieto di circolazione sul marciapiede, sulla carreggiata centrale e sulle corsie preferenziali dei mezzi pubblici: sono infatti ritenuti troppo veloci - possono raggiungere i 30 km/h - per condividere il percorso dei pedoni, e troppo lenti per gli spazi di transito dei veicoli a motore. Nella capitale spagnola il passaggio di monopattini elettrici sarà consentito solo su piste ciclabii e strade con limite di velocità dei 30 km/h; e come le biciclette dovranno essere parcheggiati in aree specifiche, o anche sui marciapiedi, purché rispettino precise distanze per garantire il passaggio dei pedoni.


In California, infine, il Governatore ha reso legale l’utilizzo dei monopattini elettrici, ma ha dato mandato alle amministrazioni locali di decidere: così, per esempio, a Los Angeles sono ammessi purché rispettino il limite tassativo di velocità di 15 miglia (circa 25 km/h) e regole precise anche per il parcheggio, mentre sono vietati (almeno temporaneamente) nella vicina Beverly Hills.