Africa Eco Race. D-6. Un Australiano in Mauritania!

Piero Batini
  • di Piero Batini
Africa Eco Race entra in Mauritania. I Big si prendo un giorno di relax, vince Matt Sutherland e due ragazzi italiani, Gritti e Lucci, sul podio della sesta Tappa. Classifica sostanzialmente immutata, ma la musica potrebbe cambiare
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
14 gennaio 2020

Chami, Mauritania, 13 Gennaio 2020. Un attimo di tensione c’è stato. Non fosse altro perché era stato annunciato. C’era stata una certa agitazione, nei giorni precedenti, e si era arrivati a sospettare che una frangia emotiva del Polisario potesse in qualche modo mettere i bastoni tra le ruote del Rally. La manifestazione era annunciata per la zona di confine tra Marocco e Senegal. È intervenuto persino il segretario delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, con il proposito di porgere una mano alla distensione, ma nulla da fare, la contestazione è andata avanti.

Molto civile, per la verità, e affatto “pericolosa” come era stata dipinta. Una sorta di incontro, la distribuzione di documenti e via, arrivederci. Così la carovana della 12ma Africa Eco Race ha rallentato e, dopo 380 chilometri di trasferimento, la colazione era stata servita alle 04:30, ha attraversato la frontiera ed è entrata in Mauritania per disputare la corta speciale in programma, 177 chilometri tra Azmeila e Chami, poche case sulla strada di Nouakchot. Veloce, sabbiosa, un po’ di navigazione iniziale e molto vento. C’è di peggio, credete a me. È la strada che incontra per la prima volta la famosa, inter mini di Dakar, ferrovia commerciale che porta da Atar alla Capitale.

 

C’è subito un intoppo. Navigazione. I battistrada hanno sempre un compito ingrato, ma a volte è divertente correre sulla sabbia vergine e sapere che si lascia per primi la traccia utile alla navigazione di chi segue. Botturi e Ullevalseter hanno questa opportunità e, sebbene siano abbastanza esperti, pensano anche a divertirsi e non si lasciano sfuggire l’altra opzione della navigazione: rinunciare!

 

Strategie per il Lago Rosa

Così, anche in virtù del fatto che soffiava un vento forte, tale per cui la visibilità era ridotta e le pur poche tracce di pista sparite, gli “apripista” hanno deciso di giocare la carta della strategia. Si sono fatti raggiungere dai più vicini inseguitori e si sono riuniti al gruppo che ha tracciato praticamente tutta la speciale ad andatura, tuttavia, relativamente ridotta.

 

Questo ha prodotto due tipi di risultati, ritardare l’arrivo di Botturi e Ulevalseter, e offrire una chance a chi partiva lontano.

Così è stato che l’australiano Matt Sutherland ha preceduto sul traguardo di Chami Giovanni Gritti e Paolo Lucci. Quest’ultimo, che partiva tra i primi in virtù della bella Speciale precedente, per un lungo momento ha accarezzato il sogno di essere alla prima vittoria di carriera “africana”. Quando, poi, Sutherland e Gritti lo hanno “detronizzato”, Lucci si è consolato all’idea che non sarà lui a aprire la pista sulla ben più lunga e, si suppone, complessa Chami-Aidzidine, non molto meno di 500 chilometri, da bivacco a bivacco con i trasferimenti ridotti al minimo su lunghe piste e dune di sabbia.

 

Ullevalseter e Botturi partiranno abbastanza indietro, addirittura dalla 15ma e 20ma posizione rispettivamente, e potranno così migliorare ulteriormente la loro posizione di classifica rispetto ad eventuali inseguitori. Potranno altresì iniziare a esporre le rispettive tesi tattiche in modo da favorirsi una corsia preferenziale sulla strada che porta al Lago Rosa.

 

Il Gigante di Lumezzane è ancora primo, con due minuti appena di vantaggio sul norvegese. Poskitt, al terzo posto a venti minuti, non rappresenta un pericolo reale, così come Czachor. Lucci, al quinto posto a 40 minuti dalla vetta e al sicuro dall’eventuale attacco di Dabrowski, mezz’ora indietro, ha la rara opportunità di pensare solo a consolidare la sua Gara e il piazzamento già di per sé eccezionale.

 

© Immagini AER – Alessio Corradini – Marcin Kin

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