Rossi: "In Ducati devono ascoltare i piloti"

Rossi: "In Ducati devono ascoltare i piloti"
Giovanni Zamagni
I problemi sono noti da mesi, ma non si fa abbastanza per risolverli. ci vorrebbero idee e un piano preciso | G. Zamagni, Assen
29 giugno 2012

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ASSEN – L’amore – se amore è mai stato – è finito. Prima, a caldo, ai microfoni di Italia1, Valentino Rossi aveva detto: “Il problema è chiarissimo, ma non lo risolviamo: bisognerebbe lavorare, andare avanti. Alla Honda, ieri avevano un telaio nuovo, qui si vede che va bene così. Abbiamo spostato il peso sul posteriore per avere più grip, ma la moto diventa inguidabile davanti”.

Poi, a freddo, Valentino è stato ancora più duro.
“I problemi che abbiamo con questa moto sono chiari da qualche mese: bisognerebbe concentrarsi e fare qualcosa per risolverli. Gli altri continuano a lavorare: la Honda va forte, ma qui avevano un telaio differente per cercare di risolvere i problemi segnalati da Stoner e Pedrosa e provare a essere più competitivi. Bisognerebbe lavorare di più. In cantiere c’è un nuovo motore più dolce, ma sul resto della moto, sulla ciclistica, non si fa niente, non c’è un piano per risolvere gli inconvenienti: noi proviamo con la messa a punto, ma non ce la facciamo. Forse pensano che quello che dicono i piloti non vada bene: con Preziosi ho già parlato qualche mese fa. Stanno cercando di migliorare il motore, e questo va bene, ma c’è anche il resto. A me piacerebbe continuare con Ducati: il mio consiglio è fare un piano preciso per il futuro, fidarsi delle sensazioni dei piloti. Non servono delle scadenze, bisognerebbe avere delle idee”.

C’è ancora qualcuno convinto che Rossi nel 2013 guiderà una Ducati?