Rossi: "I miracoli non esistono. Questo è il nostro potenziale"

Rossi: "I miracoli non esistono. Questo è il nostro potenziale"
Giovanni Zamagni
I suoi occhi sono decisamente più vispi rispetto al secondo test di Sepang, ma non sono ancora pieni di gioia. E’ ovvio che sia così: un passo in avanti è stato fatto, ma i primi sono ancora lontanissimi | G. Zamagni
25 marzo 2012

Punti chiave

 JEREZ – I suoi occhi sono decisamente più vispi rispetto al secondo test di Sepang, ma non sono ancora pieni di gioia. E’ ovvio che sia così: un passo in avanti è stato fatto, ma i primi sono ancora lontanissimi.

“Alla fine sono piuttosto contento, nel senso che abbiamo lavorato bene sulla moto e siamo riusciti a tirare fuori il nostro potenziale. Sono sesto, ho fatto un buon tempo (1’39”733), sono la prima Ducati e non sono tanto distante da Crutchlow. Abbiamo trovato un buon setting: purtroppo, la pioggia di ieri per noi è stato uno svantaggio, perché avremmo dovuto arrivare sabato sera in queste condizioni. Venerdì abbiamo pagato gli errori che avevamo fatto a Sepang2, dove avevamo seguito una strada che si era rivelata sbagliata. Piano piano

Rossi: Sono piuttosto contento, nel senso che abbiamo lavorato bene sulla moto e siamo riusciti a tirare fuori il nostro potenziale

abbiamo modificato la GP12, prima dietro e poi davanti: adesso, almeno, entro in curva abbastanza bene, riesco a piegare e a guidare molto meglio rispetto a venerdì. Quello che dobbiamo migliorare prima possibile è il comportamento della moto con le gomme finite, perché con quella morbida ho fatto un giro abbastanza buono, ma nella mini simulazione (14 giri, NDA) che ho fatto alla fine, la Desmosedici comincia a sottosterzare tanto quando la gomma scivola dietro, non riesco più a metterla dritta in accelerazione e perdo tanto. Abbiamo parlato con Preziosi (solitamente Valentino lo chiama Filippo, NDA) e vediamo cosa si può fare. Dei tre test, questo è il più realistico: questo attualmente è il nostro potenziale. Non è male, considerando che la moto ha solo 6-7 giorni di vita: magari, durante l’anno riusciamo a farla andare un po’ meglio”.


Quindi, vai in Qatar con quale spirito?

“Beh, se va tutto bene, riusciamo a fare così, questo è il nostro potenziale”.


Hai sottolineato: “sono il primo Ducati”: quanto è importante esserlo?
“Non è la cosa più importante, ma lo è. Il primo giorno Hayden non era andato così male e quindi bisognava essere primi tra le Ducati. Secondo me Nicky sta guidando forte: lo vedo dai dati, da come fa le curve veloci ed è quindi importante stargli davanti. E’ in forma e può essere un buon riferimento. Questa moto, rispetto alla vecchia, mi permette di osare di più: sembra più sicura. E’ molto importante”.


Cosa bisogna fare adesso?
“Rimanere concentrati e lavorare con calma. Tra Sepang1 e Sepang 2 ci sono state delle grandi idee rivoluzionarie che però ci hanno portato a fare schifo (non dice esattamente così, NDA) nel secondo test: invece bisogna stare tranquilli e cercare di migliorare passo dopo passo. I miracoli non esistono, non si può trovare un secondo così, bisogna farlo piano piano. Adesso la moto rimane questa fino alla fine dell’anno, ma si possono fare delle modifiche”.


Dopo la preoccupazione di Sepang, adesso sei più sollevato?
“Non è che faccio i salti di gioia, ma sono un po’ più tranquillo, anche perché oggi sono riuscito a guidare piuttosto bene. Ho fatto tutto quello che potevo, totalizzando 90 giri: per quello che è possibile, sono pronto”.


Ma può succedere un miracolo come quello della Ferrari di oggi?
“Intanto grandissimi complimenti ad Alonso: oggi è stato proprio una bestia! Quando hai una possibilità così, in un momento così difficile, bisogna essere un campione vero per riuscire a vincere la gara. Per quanto riguarda noi, boh…”.

 
Fonte audio:
Valentinorossi.com