MotoGP test. Rossi: "Tante buone idee in Yamaha"

MotoGP test. Rossi: "Tante buone idee in Yamaha"
Giovanni Zamagni
Stando ben attento a non sbilanciarsi dopo la prima giornata di test, Valentino è però soddisfatto della strada intrapresa in Giappone: “Ho parlato tanto con gli ingegneri, mi sembra si stia lavorando bene. Qui eravano competitivi anche nel 2018: bisogna valutare bene le prestazioni”
6 febbraio 2019

SEPANG – Nero e azzurro come la sua Inter, con un meraviglioso casco appositamente realizzato da Aldo Drudi per i test, Valentino Rossi ha concluso la prima giornata di test del 2019 con sensazioni migliori di come avesse finito il 2018.


«Rispetto agli ultimi test, abbiamo un solo motore: la Yamaha ha fatto questa scelta e io sono d’accordo. Tra le due versioni provare a novembre in Spagna non c’era grande differenza e questa è la migliore. E’ stata una giornata positiva, ho subito avuto buone sensazioni, l’inizio è stato incoraggiante. Stiamo provando a migliorare le prestazioni: alla vigilia dei test, ho parlato tanto con gli ingegneri giapponesi e mi sembra che ci siano buone idee, tutti andiamo nella stessa direzione, io e Vinales siamo d’accordo sulle cose da migliorare».

 

Dove avete migliorato, in particolare?

«Abbiamo qualcosa di positivo in tutto l’insieme: elettronica, motore, telaio. Abbiamo sempre girato con le gomme usate: abbiamo iniziato bene, ma abbiamo bisogno di qualcosa in più».

 

La M1 è molto diversa rispetto a Valencia e Jerez?

«Là c’erano piccole novità, qui sono più sostanziali: mi sembra che la strada intrapresa sia quella giusta. Adesso bisogna capire come fare per migliorare ancora la moto».

 

Qui eravate competitivi anche nel 2018: è un bene o un male provare su una pista dove l’anno scorso eravate stati veloci?

«Da un certo punto di vista è positivo venire qui perché abbiamo dati per confrontare e capire se stiamo andando più forte. Dall’altra parte, sarebbe stato importante provare su piste dove avevamo faticato di più: quest’anno, entrambi i test sono in tracciati dove siamo sempre stati competitivi: anche se dovessimo andare fortissimo, non bisognerà essere ottimisti più di tanto…».

 

Hai visto qualche rivale?

«Mi sono trovato con la Ducati: loro sono molto forti in accelerazione, non solo per la potenza del motore, ma perché possono sfruttare più grip. Noi dobbiamo lavorare su questo».

 

Cambia qualcosa con la nuova piattaforma inerziale, uguale per tutti?

«No, non cambia niente».

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