MotoGP test. Rossi: "Miglioramenti nella direzione. Ma non basta"

MotoGP test. Rossi: "Miglioramenti nella direzione. Ma non basta"
Giovanni Zamagni
Valentino conferma le valutazioni positive del primo giorno, ma rimane prudente: “Questa è una pista completa, ma con temperature estreme: bisogna stare attenti nelle valutazioni. La moto è cresciuta nel modo giusto, ma c’è ancora da fare”
7 febbraio 2019

SEPANG – Una gomma nuova ma “vecchia” gli ha impedito di provare l’attacco finale al “tempone” del compagno di squadra («Comunque non sarei riuscito a batterlo»), ma la sostanza della giornata non cambia: Valentino Rossi sembra abbastanza soddisfatto.


«Sì, è stata un’altra giornata positiva. Ho girato tanto con le gomme usate, pur non provando un "long run": fa troppo caldo, per me è inutile farlo, meglio concentrarsi sul lavoro da portare avanti. Ho girato più o meno sempre con gli stessi pneumatici, situazione che nel  2018 soffrivamo abbastanza, mentre oggi è sembrata funzionare meglio».

 

In cosa è migliorata la moto?

«In tutto il pacchetto: motore, telaio, accelerazione, elettronica, in particolare nel freno motore. Io e Viñales siamo abbastanza d’accordo su quello che ci serve, stiamo lavorando nella direzione giusta».

 

Anche se è presto per dirlo, credi che la Yamaha si sia avvicinata alle moto migliori?

«Siamo più vicini, ma ancora non basta. La Ducati è andata molto forte anche nei “long run” che hanno effettuato, ma anche noi con le gomme usate non siamo lontani. Si può dire che abbiamo migliorato seguendo la giusta direzione, ma ancora non abbastanza».

 

Domani farai una simulazione?

«Non credo, per la mia esperienza è meglio conservare le forze per provare il materiale e sistemare la moto. Durante questi test cerco sempre di capire cosa funziona meglio o peggio, sapendo benissimo che bisogna stare attenti nelle valutazioni, sia che i test vadano benissimo che malissimo. Questa è una pista completa come disegno, ma le condizioni estreme di temperatura possono falsare un po’ i valori, ed è questo che emerge da questi test».

 

Come mai nel finale non sei riuscito a migliorare?

«Mi ero tenuto una gomma nuova per gli ultimi 10 minuti, ma quando l’ho montata ho capito subito che non funzionava. Siamo andati a verificare i codici: era una gomma piuttosto vecchia (ovvero: era una gomma nuova, portata in pista durante l’anno e mai utilizzata, ma comunque riscaldata più volte, NDA).

 

Dovizioso e Petrucci si danno una mano a vicenda: può funzionare?

«Sì, se i due compagni di squadra vanno d’accordo. E’ quello che è successo l’anno scorso tra Pecco Bagnaia e Luca Marini».