MotoGP. Iannone: "Quanta freddezza nei miei confronti"

MotoGP. Iannone: "Quanta freddezza nei miei confronti"
Giovanni Zamagni
Andrea prima omaggia la Ducati con una maglietta bella e significativa (“one world, one love, one family, grazie Ducati”), poi la bastona severamente: “Non mi hanno fatto mancare nulla, ma negli ultimi GP i rapporti sono cambiati”. A Lorenzo: “Gli lascio una moto da podio sulla pista più difficile”
13 novembre 2016

CHESTE – Un podio di rabbia o di amore? Stando alla maglietta indossata da Andrea Iannone è sicuramente un podio di amore verso la Ducati. “ONE WORLD, ONE LOVE, ONE FAMILY, GRAZIE DUCATI” c’è scritto sulla maglietta rossa “Borgo Panigale” che Andrea indossa con orgoglio sopra la tuta. Quando però lo senti parlare, è un terzo posto sicuramente di rabbia. «Purtroppo, nelle ultime gare non ho avvertito la medesima situazione, non ho sentito nei miei confronti tutto questo calore da parte della Ducati. Sia chiaro, non mi hanno fatto mancare niente, ma ho avvertito un certo distacco: io ci tengo molto ai rapporti umani».


E’ quindi un terzo posto che sa di rivincita nei confronti della Ducati?

«Io non porto mai rancore, so quanto valgo, so le mie caratteristiche. In queste gare non è successo niente di particolare, forse sono io che osservo tanto chi mi sta intorno: parlo poco, ma capisco molto. Vedo certe cose, ma non sono arrabbiato con Ducati, mi ha trattato benissimo in questi quattro anni e lo ha fatto anche da metà stagione in poi, quando le nostre strade si sono ufficialmente divise, ma è soprattutto il mio team che mi ha tirato fuori da certe situazioni. ».


Sembri ancora un po’ innamorato: è così?

«Sì, è come lasciare una donna con la quale stavi bene. Io sono arrivato in Ducati quando tutti volevano andare via, ho creduto in questo progetto, siamo cresciuti insieme: siamo come due bambini che si lasciano dopo essere sempre stati amici. E’ brutto, è difficile».


Perché vi siete lasciati?

«Mi sono arrivate due proposte ben differenti. Io ho dato tutto me stesso per continuare, la Ducati no, l’ha fatto per un altro pilota (Lorenzo, NDA), mentre dall’altra parte la Suzuki mi ha fatto un’offerta che non si poteva rifiutare. Mi spiace, ma è così: sono stati quattro anni incredibili, ho avuto supporto da parte di tutti. Io mancherò a loro e loro mancheranno a me: diciamo che metà cuore sarà sempre per la Ducati».


Parliamo della gara.

«Ho lottato dall’inizio, sono partito benissimo, alla prima curva ero già secondo. Ho provato a stare dietro a Lorenzo, ma era più veloce. Fino a ieri avevo un pessimo feeling con la moto, ma il mio team mi ha tranquillizzato, Marco Rigamonti (il capo tecnico, NDA) ha fatto un grande lavoro, ha reso competitivo la DesmosediciGP. Ho fatto una grande battaglia con Marquez e Rossi, ho messo tutto me stesso in gara. Cercavo di stare davanti per riposare un po’, perché Valentino aveva più ritmo di me. Qui è difficile passare, ma la mia Ducati mi ha aiutato in rettilineo: in frenata e in accelerazione ero forte, già in prova, in gara lo sono stato anche a centro curva. Ho cercato di tirare fuori il meglio che avevo dentro».


Qual è il bilancio di questi quattro anni in Ducati?

«Sicuramente positivo, c’è rammarico solo per quest’ultima stagione: ho fatto troppi errori, è stato il mio anno peggiore. Credo che se non mi fossi fatto male a Misano, nella seconda parte dell’anno avrei potuto fare molto bene».


Che moto lasci a Lorenzo?

«Una moto da podio sul tracciato peggiore per la Ducati».


Lo hai messo in difficoltà, quindi?

«Sarà lui a mettere in difficoltà noi con tutto quello che ha vinto…».


E’ un Iannone decisamente su di giri.