MotoGP. Ezpeleta: “Se non si corre in Giappone nessuna sostituzione”

MotoGP. Ezpeleta: “Se non si corre in Giappone nessuna sostituzione”
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Il numero uno della Dorna spegne le voci di un pssibile GP delle Turchia e si dichiara fiducioso: “La pista tornerà ad essere utilizzabile in Luglio”
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21 aprile 2011

Punti chiave

 

A stare al calendario 2011 il GP del Giappone si sarebbe dovuto correre il prossimo weekend. Poi tutti noi sappiamo quale tragedia ha colpito l’isola: la terra che trema, il mare che si alza e poi il disastro della centrale di Fukushima. Il Gran premio non si corre, tutto rimandato al due ottobre. Pochi giorni fa la notizia, anzi la voce, che il GP del Giappone con tutta probabilità verrà annullato e che in sostituzione si correrà in un altro stato e già si fa il nome della Turchia. Questa la situazione fino ad oggi quando le parole di Carmelo Ezpeleta sembra abbiano posto fine al rincorrersi di voci e smentite.
Il Gp del Giappone si correrà e se per qualche motivo non fosse possibile non sarà sostituito. Le dichiarazioni del presidente delle Dorna rilasciate alla Gazzetta dello Sport sembrano chiudere definitivamente la questione.


"Stiamo aspettando la decisione dei promoter locali –ha detto-. In ogni caso, se per quest'anno decidessero di rinunciare alla gara, non ci sarebbero sostituzioni. Hanno fissato una gara nazionale per il mese di luglio, questo significa che in quel momento la pista tornerà ad essere utilizzabile. Per allora dovremmo essere certi di quello che faremo".


La decisione rimane quindi nelle mani degli organizzatori giapponesi nelle cui capacità Ezpeleta confida e ripone piena fiducia: “Se ci diranno che si può andare avanti con la gara, sono sicuro che sarà perchè c'è un livello di sicurezza del 1.000%. Se la situazione non dovesse essere chiara, sono sicuro che sarebbero i primi in grado di valutarla nella maniera appropriata" ha concluso.


Campioni e ingaggi

Cambiando continente, negli Stati Uniti il network Espn in 'The Magazine’ in uscita a maggio, pubblica la classifica degli atleti più pagati al mondo. In Italia in testa c’è Valentino Rossi che con 20,8 milioni di dollari (circa 14,3 milioni di euro) batte anche i calciatori. Tutto sommato una cifra “modesta” se paragonata ai 32 milioni di dollari di Alex 'A-Rod' Rodriguez, star del baseball professionistico USA e del pugile filippino Manny Pacquiao.