MotoGP. Argentina 2016. Rossi: "Yamaha in difficoltà con poco grip"

MotoGP. Argentina 2016. Rossi: "Yamaha in difficoltà con poco grip"
Giovanni Zamagni
Valentino commenta il settimo posto nella prima giornata di prove libere. "La pista è molto sporca: in queste condizioni la Honda è avvantaggiata, si guida meglio". Sulle gomme: "il rendimento è molto differente rispetto al Qatar: bisogna trovare il giusto bilanciamento"
1 aprile 2016

TERMAS DE RIO HONDO L’aspetto positivo: Valentino Rossi è settimo, quindi già in Q2 se sabato dovesse effettivamente piovere, come previsto. Il dato negativo: 0”986 da Marquez e, soprattutto, una Honda in grande spolvero, con 4 RC213V nei primi cinque posti.

«La pista è molto sporca: nel pomeriggio è migliorata un po’, ma meno delle aspettative. Quando si scivola tanto, con la Yamaha siamo più in difficoltà, mentre i piloti Honda, che possono guidare in sovrasterzo, sono più veloci, come conferma la classifica: non vanno forte solo i piloti HRC, ma anche gli altri. Significa che la RC213V si guida bene. Noi abbiamo migliorato tanto durante la giornata, ma qui è un’altra storia rispetto al Qatar ed è molto differente dal 2015: bisogna fare la mossa giusta sulla moto e sperare che la pista migliori più di quanto ha fatto tra le FP1 e le FP2. Certo, noi siamo abituati alle piste europee, che al primo turno sono già all’80-90% del potenziale, mentre qui il grip è molto inferiore».


Qual è la sensazione sulla moto? Si ha la paura di cadere a ogni curva?

«E’ molto simile alla guida sull’acqua: si piega poco, la guida è più impegnativa perché non puoi sbagliare, devi stare molto attento e concentrato, la velocità di percorrenza della curva è relativamente bassa».


Le gomme Michelin come si comportano su questo tracciato?

«In Qatar in gara eravamo andati fortissimo, ma è anche vero che su quella pista la Michelin è sempre andata bene, anche in passato quando non c’era il monogomma. Qui è più in difficoltà, perché credo che abbiano girato solo l’anno scorso con Edwards e la scelta della gomma diventa difficile. Ho usato entrambe le mescole all’anteriore e al posteriore, ma al momento non c’è un’idea precisa né per l’una né per l’altra. Ma siamo tutti nella stessa barca: bisogna sistemare meglio la moto».


Se non altro, sei già nei primi dieci.

«Era uno degli obiettivi, considerando che domani non si sa cosa potrà succedere con il meteo. Credo anche, però, che rispetto al 2015 sia meno penalizzante dover passare dalla Q1, perché il tempo si può fare con entrambe le gomme e ce ne sono quindi a sufficienza anche per la Q2».


E se dovesse piovere?

«Sarebbe un problema, specie se domenica fosse asciutto: significherebbe ricominciare da capo con le condizioni della pista».