MotoGP 2025. GP di Australia. Phillip Island è splendida e non così severa per i freni

MotoGP 2025. GP di Australia. Phillip Island è splendida e non così severa per i freni
Brembo, nel suo report puntuale, sottolinea che la pista australiana è la meno impegnativa del calendario mondiale per l’impianto frenante. La curva 1 è la sola della categoria High ed è intitolata al cinque volte iridato Mick Doohan
16 ottobre 2025

La MotoGP riparte dall’Australia per il quart’ultimo round stagionale. Da Phillip Island, che con ventotto edizioni alle spalle è il circuito extraeuropeo che ha ospitato più GP. Tuttavia sono ben trentaquattro le edizioni del GP Australia perché, dopo il primo biennio a Phillip Island, dal 1991 al 1996 si gareggiò ad Eastern Creek nel Nuovo Galles del Sud, un migliaio di chilometri più a nord.

Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti della MotoGP, il Phillip Island Circuit da 4,448 km di lunghezza è il meno impegnativo per i freni della stagione 2025. In una scala da 1 a 6 presenta un indice di difficoltà di 1 perché le frenate in un giro sono appena sei per nemmeno 22 secondi complessivi. Per di più presenta un’unica frenata della categoria High e due sono Medium.

La curva di Doohan

La curva più dura di Phillip Island per l’impianto frenante è la prima: le MotoGP passano da 335 km/h a 182 km/h in 3,6 secondi, in cui percorrono 250 metri grazie al carico di 3,8 kg sulla leva del freno. La decelerazione è di 1,5 g e la pressione del liquido freno Brembo tocca gli 8,1 bar.

All’australiano Mick Doohan è intitolata la curva 1 di Phillip Island: a lui e ai suoi cinque titoli mondiali della 500 vinti dal 1994 al 1998, sempre con la Honda e con l’impianto frenante Brembo, personalizzato per le sue esigenze con l’innovativa pompa pollice.

Brembo segnala inoltre che più di due terzi delle moto in MotoGP utilizzano le ruote in magnesio forgiato Marchesini, un marchio che fa parte del gruppo Brembo dal 2000. Il magnesio offre un eccellente rapporto resistenza-peso e garantisce un'elevata dissipazione del calore. Grazie alla multi-forgiatura 3D, il peso è lo stesso delle ruote in carbonio, ma con standard di sicurezza superiori. La loro efficacia è provata in frenata, così come in curva ad angoli di piega elevati (fino a 60°), e anche in uscita di curva con l'acceleratore aperto, sempre con la moto inclinata.

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