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Il 2025 ha visto debuttare al cinema il film "F1", una storia mai vista con protagonista Brad Pitt. Non si tratta di un racconto di fatti già conosciuti ma di una storia diversa, con un nuovo team e nuove stelle nascenti.
Nel 2026 sarà l’occasione della MotoGP che con il film “Idoli” (in uscita in Italia a marzo 2026) è pronta a portare sui grandi schermi l’adrenalina delle corse su due ruote.
La scelta di raccontare la MotoGP in questo modo potrebbe avere diverse conseguenze. Una possibile conseguenza sarebbe quella di far avvicinare alle corse un nuovo bacino di utenza e far appassionare al mondo delle corse persone che, fino ad ora, le osservavano per caso o le conoscevano grazie ai piloti che ne hanno fatto la storia.
Inoltre, il film potrebbe contribuire a far comprendere più a fondo la vita di un pilota e le dinamiche del Motomondiale. L’utenza che segue poco le corse spesso tende a dimenticare che non si tratta di uno sport individuale, ma di uno sport di squadra, in cui pilota e team lavorano a stretto contatto, gestendo continuamente pressioni e situazioni complesse con l’obiettivo comune di arrivare al gradino più alto del podio ed entrare nella storia. Questa prospettiva potrebbe aiutare a comprendere meglio le situazioni che si celano dietro le gare.
Per rendere il racconto il più autentico possibile, la troupe cinematografica, aiutata dal team Aspar e da Dorna, ha seguito 10 tappe del motomondiale in prima persona immergendosi non solo nelle riprese ma anche nella vita quotidiana del paddock, in modo da garantire un risultato non solo cinematografico, ma anche vero.
Anche in questo caso non si tratta di un documentario ma di una vera e propria storia: il film non si limita a raccontare la vita dei piloti, le dinamiche dei team o la pressione psicologica dietro le gare ma intreccia a queste dinamiche anche relazioni e drammi personali, offrendo una narrazione originale ambientata nei vari paddock.