MotoGP 2019. Petrucci: "Marquez non è un campione per caso"

MotoGP 2019. Petrucci: "Marquez non è un campione per caso"
Giovanni Zamagni
Danilo soddisfatto della prima fila: “L’obiettivo è il podio, ma rispetto al passato non abbiamo più vantaggio di motore. Potrei anche provare a correre con la soffice al posteriore”. Sul comportamento del rivale della Honda. “Come le prova tutte in pista, lo fa anche mentalmente”
1 giugno 2019

SCARPERIA - Debilitato dall’influenza e indebolito dagli antibiotici, Danilo Petrucci ha comunque c’entrato l’obiettivo di portare la Ducati in prima fila: per oggi va bene così. E domani è un altro giorno.

«Qui c’è tanta aspettativa per la Ducati ed è positivo aver conquistato la prima fila. Ieri non eravamo messi bene, ma oggi abbiamo fatto un buon passo in avanti: sarà una gara complicata, bisognerà gestire bene le gomme. Da mercoledì non sto bene, vediamo come sarò messo domani: faccio fatica a respirare, avevo moltissimo mal di gola e febbre e ho dovuto prendere gli antibiotici e mi hanno indebolito. Adesso non sto male, però quando sono in moto respiro male e mi fanno male i muscoli, a fare qualsiasi cosa. Dopo un po’ di giri, anche se non spingo forte, ho male ai muscoli: sono gli antibiotici».

 

In questo momento, sembri l’unica speranza italiana.

«Non credo. Morbidelli può fare una bella gara e penso che anche Dovi recupererà dalla nona posizione. Anche Rossi ci sorprende sempre… Sono quello più avanti in classifica, ma ci sono altri italiani che si possono giocare il podio».

 

Si lotta per il podio o per la vittoria?

«Quando dici podio, è chiaro che provi per la vittoria. Bisognerà capire cosa vuole fare Marquez, anche lui non è al massimo delle forze (anche Marquez ha l’influenza, NDA) e magari proverà a gestire. Ma se lo fai, ci sono piloti come Morbidelli e Miller che vogliono stare davanti e sono sempre molto aggressivi. Ma nei primi giri bisognerà gestire sicuramente».

 

Hai già in mente quale gomma scegliere?

«Io sono andato molto bene con la soffice, ma tutti me la sconsigliano: potrebbe essere un buon azzardo, non è escluso».

 

Il tuo approccio sarà di gestione o di provare ad attaccare?

«Sicuramente ci proverò, ma molto dipende anche dagli avversari, cosa faranno Marquez e anche Quartararo, che ha un gran passo. Ma ce l’ha anche Vinales e anche Miller. Io proverò gestire per risparmiare le gomme e le forze per la fine».

 

Come giudichi il comportamento di Marquez?

«Fa sempre strategie al limite, come la sua guida, ma ognuno fa la sua. Può dare fastidio perché siamo sempre noi Ducati l’oggetto della sua attenzione. Ma non fa niente di irregolare: non è campione del mondo per caso. Come le prova tutte quando guida, le prova tutte anche mentalmente per farti “fuori”».

 

Credi che la Ducati abbia perso il suo vantaggio anche al Mugello?

«Diciamo che la Honda è migliorata molto di motore e Marquez si può permettere di non arrivare più “impiccatissimo” nelle curve. Non abbiamo più quel vantaggio che avevamo in passato e ce la giochiamo ad armi pari. Abbiamo ancora un vantaggio di motore sulla Yamaha, ma come si vede dai risultati non siamo avanti. L’anno scorso, i due piloti ufficiali erano venuti qui a fare i test, nel 2019 non si può più per regolamento e siamo tutti ad armi pari».

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