MotoGP 2018. Le pagelle del GP di Silverstone

MotoGP 2018. Le pagelle del GP di Silverstone
Giovanni Zamagni
Il responsabile dell’omologazione dei circuiti dice che è successo qualcosa di imprevedibile: “Non si può fare l’omologazione sul bagnato: con quale moto si potrebbe girare per capire se l’asfalto è ok? Con quale pilota? Quando sono venuto qui a inizio dell’anno, l’asfalto era in buone condizioni”
27 agosto 2018

CIRCUITO SILVERSTONE VOTO 2

E’ chiaro che il principale colpevole è il circuito di Silverstone e di chi ha rifatto l’asfalto. Un problema che era già emerso dopo il GP F.1 (Lewis Hamilton: «E’ il peggior asfalto che abbia mai visto, quando correrà qui la MotoGP avranno dei problemi») e che per la MotoGP è diventato effettivamente insormontabile. La mancanza di drenaggio in una pista collocata nella zona più piovosa della Gran Bretagna è come vendere condizionatori agli eschimesi (questo è un paragone che mi faceva sempre il mio babbo…). Adesso dicono che hanno bisogno di sei settimane per capire cosa è successo, nonostante sia inconfutabile che la mancanza di pendenza in alcune curve e l’assenza di canali di scolo abbia provocato questo disastro.

 

ANNULLAMENTO GARA VOTO 9

Una decisione sensata: non c’erano le condizioni per correre. Io sto (quasi) sempre dalla parte dei piloti.

 

PROCEDIMENTO DI ANNULLAMENTO VOTO 3

Piloti non avvertiti, piloti assenti, una riunione “carbonara” tenuta negli uffici dell’Irta, organizzata con il passa parola e non con una comunicazione ufficiale. Per carità, poi è stata presa la giusta decisione, ma il modo lascia quanto meno perplessi.

 

GESTIONE COMUNICAZIONI VOTO 4

Sempre in tema di comunicazioni, sono state quanto meno deficitarie: d’accordo, la giornata è stata lunghissima e difficile da gestire, ma non si possono lasciare i piloti in tuta per delle ore senza certezze, con spostamenti continui ogni 10 minuti. Bisognava mettere dei punti fermi, stabilire dei tempi precisi: giusto provare a capire cosa succede con il meteo, ma non si può non dare delle certezze – eventualmente modificabili – a chi poi deve fare una gara. Per non parlare dei piloti della Moto3 e della Moto2…

 

RACE DIRECTION VOTO 8

Obiettivamente, ha fatto tutto il possibile per salvare la gara, anche se era evidente che, purtroppo, non c’era niente da fare. Poi hanno preso la giusta decisione: perlomeno sotto questo aspetto, hanno fatto quello che dovevano.

 

FRANCO UNCINI VOTO 4

Ha fatto - e fa – molto e bene per la sicurezza, ma se si è arrivati a questa situazione è anche colpa di chi omologa i circuiti. Lui sostiene che sia impossibile organizzare una prova sul bagnato, ma la sua teoria fa… acqua da tutte le parti. Non si può fare una prova sul bagnato in Qatar, ma a Silverstone sì e non è necessario girare con una MotoGP – tesi sostenuta da Uncini – per capire che l’acqua non drena: si è visto perfettamente domenica, come anche girando con la Safety Car emergesse la totale mancanza di drenaggio dell’acqua. Inoltre, esistono anche dei macchinari specifici per capire se l’asfalto è più o meno ondulato, che rivelano anche se il problema è di come è stato posato l’asfalto o se viene da sotto. Come se non bastasse, le parole di Hamilton – e non solo le sue – dopo il GP di F.1 dovevano “obbligare” il responsabile dell’omologazione a volare a Silverstone e verificare di persona, non fidarsi di quanto gli veniva detto per telefono. «In ogni caso, non ci sarebbe stato più tempo per intervenire» si è difeso Franco. Anche questo, però, viene smentito da chi fa questo lavoro: per riasfaltare un circuito ci vuole una settimana, al massimo dieci giorni e ci sarebbe stato sicuramente il tempo per fare interventi meno importanti.

 

DORNA VOTO 3

Si prova sempre a risolvere i problemi, mai a prevenirli, sperando che vada tutto bene. Ma non è così che deve funzionare. Dopo quanto era successo in Qatar nel 2009, con lo spostamento del GP al lunedì per un acquazzone (quello sì imprevisto, essendo in mezzo al deserto) si era deciso che non si sarebbe più potuto correre al lunedì. Ma la regola, evidentemente, non è chiara o i team manager non la sanno, visto che domenica, dopo il rinvio della gara, si sono riuniti per votare la possibilità di spostare la gara a lunedì, tra l’altro giorno di festa in Inghilterra. Hanno votato per correre lunedì solamente Ducati ufficiale, Ducati Avintia e Yamaha Tech3, tutti gli altri erano contrari. Ma la regola deve essere stabilita con certezza a priori, da chi organizza il mondiale. Per esempio: “in caso di annullamento di una gara per forza maggiore, questa verrà disputata il lunedì successivo”; oppure: “a fine campionato”; oppure “non verrà più recuperata”. Esempi, naturalmente, ma si deve sapere prima con certezza cosa accadrà in caso di una gara annullata. Non si può sempre improvvisare sul momento.

 

TITO RABAT VOTO 10 E LODE

In tutto questo, chi ci ha rimesso veramente è stato “Titone” Rabat, fratturatosi malamente in tre punti la gamba destra per gli errori altrui: alla curva 7 non è caduto per colpa sua, ma per i problemi dell’asfalto. Operato sabato sera a Coventry, domenica sera nel paddock giravano già foto di Titone in piedi con le stampelle a muovere i primi passi. Grande Titone: un abbraccio e un enorme in bocca al lupo.

 

PUBBLICO DI SILVERSTONE VOTO 10

Gli appassionati inglesi saranno anche abituati a queste condizioni meteo, ma vederli imperterriti, a migliaia, sulle tribune, nonostante la pioggia e un freddo pungente, senza nessuna certezza che la gara venisse disputata e senza informazioni è stato quasi commovente. La passione dei motociclisti, fortunatamente, è più forte di qualsiasi “giacchettone” incompetente che tenta di rovinare il nostro sport. Fortunatamente non ci riesce.