MotoGP 2017. Dovizioso: “Poco fluido. Ma non è ancora finita”

MotoGP 2017. Dovizioso: “Poco fluido. Ma non è ancora finita”
Giovanni Zamagni
La rincorsa si fa sempre più difficile, ma Andrea prova a rimanere aggrappato al sogno mondiale. “Era complicato prima, lo è ancora adesso: la situazione non è cambiata. Anzi, siamo più vicini rispetto agli altri anni, possiamo lottare per il podio, anche se non basta per il nostro obiettivo”
11 novembre 2017

VALENCIA – Marc Márquez: primo. Andrea Dovizioso: nono. Márquez: un gran passo. Dovizioso: un passo solo discreto. Difficile rimanere ottimisti. Andrea ci prova, anche se non è esattamente l’espressione dell’ottimismo.


«La situazione era quasi impossibile prima di arrivare qui, lo è ancora adesso: non è cambiato granché. Purtroppo non siamo tra i più veloci, ma non sono nemmeno messo così male come dice la qualifica. Diciamo che ho il passo per giocarmi il podio, ma sono tanti i piloti che hanno una buona costanza. Márquez è molto veloce, ma lo sono anche Pedrosa, Zarco, Lorenzo e Iannone. Fino ad ora per me non è stato facile, ma nelle FP4, con le gomme medie, ho tenuto un buon passo. Però sono ancora troppo aggressivo, non riesco a essere fluido come vorrei: non va bene per una gara di 30 giri. Dobbiamo migliorare di un paio di decimi: questo è il GP più lungo di tutto il campionato».


Tante cadute, perché?

«Questa è una pista particolare, stretta: è molto facile passare il limite. Le cadute sono dovute all’aggressività dei piloti».


Com’è il tuo stato d’animo? C’è il rischio di abbattersi?

«Intanto non sto bene fisicamente: mi sa che mi sta arrivando l’influenza. Sappiamo che Márquez va fortissimo con tutte le gomme, ci sono Pedrosa e Lorenzo molto competitivi, io fatico di più, ma tutto questo non mi sorprende. Su questa pista siamo più vicini degli altri anni, anche se, è vero, non basta per il nostro obiettivo. Perdo molto nel T4: questa è una pista particolare: la fluidità conta più della velocità, se non sei naturale nei movimenti in gara fai una gran fatica e vai più piano».


Zarco e Iannone in prima fila potrebbero disturbare in qualche modo Márquez?

«Loro sono di disturbo in generale (ride, NDA), non con un pilota in particolare».


Come giudichi la 27esima caduta di Márquez?

«Sta facendo quello che aveva dichiarato giovedì: spingere al 100% in prova e poi vedere in gara cosa fare. E’ molto bravo a gestire queste situazioni, e quando hai la velocità tutto ti viene più facile. Non credo che partirà e andrà via, ma se io sarò in difficoltà proverà a vincere. Siamo abituati agli errori di Márquez, ma lui in gara sa controllare bene».


Che percentuale hai di conquistare il titolo?

«Bassissima, ma è la stessa di prima. Ma non pensiamo al campionato, solo a vincere il GP: tutto può ancora succedere, è ancora tutto da scrivere».


E’ andata peggio delle aspettative?

«No, siamo in linea. Nelle FP4 avevo il quarto passo: non sono andato così male».

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