Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Loris Capirossi con Migno, nel podcast Mig Babol, ha ricordato i suoi anni in Ducati, quando portò la rossa nel mondiale. Era il 2003, con la Ducati ha corso cinque stagioni e poi (dopo il triennio in Suzuki) ancora una sesta nel 2011; sono passati tanti anni, la tecnologia ha fatto passi da gigante, eppure il romagnolo sembra convinto che sia stata soprattutto l’aerodinamica a fare la differenza.
Adoro le ali al cento per cento - ha detto Capirossi - e se mettessi la mia ultima Ducati del 2011 accanto a una attuale, e nessuna delle due avesse le ali, sono sicuro che la differenza non sarebbe poi così grande. L'aerodinamica è la vera evoluzione.“
Capirex ha sottolineato che la Ducati del 2003 era “una bestia”, che nel primo test a Valencia provò cinque telai diversi “perché la moto non andava dritta”
Però, nonostante tutto, il quattro tempi lo conquistò: “Era brutale ma onesto, potevo derapare se volevo”. Già, perché con le scorbutiche 500 a due tempi ci si faceva parecchio male…
Interessanti le valutazioni di Capirossi sul futuro della MotoGP a partire dal 2027. "Sarà uno sconvolgimento: i motori passeranno da 1000 a 850, gli abbassatori scompariranno e le ali anteriori saranno ridotte di quasi dieci centimetri. Secondo le simulazioni, i tempi sul giro saranno più lenti di circa due secondi, da 1,5" fino a 2,5" secondo le piste. Ma questa situazione cambierà in fretta, gli ingegneri troveranno nuove soluzioni e presto le 850 saranno veloci come le 1000 di oggi".
Meno potenza non significherà meno spettacolo, per Loris: le moto si muoveranno di più, i piloti dovranno impegnarsi di più. Con Pirelli come nuovo fornitore di pneumatici cambierà tanto, inizia una nuova era, tutta da seguire.