Lorenzo Gresini: "Sembra andare un pochino meglio: babbo tornerà più Fausto Gresini di prima" [L'INTERVISTA]

Lorenzo Gresini: "Sembra andare un pochino meglio: babbo tornerà più Fausto Gresini di prima" [L'INTERVISTA]
  • di Emanuele Pieroni
I passi sono piccoli, ma i miglioramenti cominciano a vedersi. Ce l'ha raccontato il figlio di Fausto Gresini, Lorenzo, nell'intervista che ha concesso a Moto.it per un aggiornamento sulle condizioni di suo papà
  • di Emanuele Pieroni
1 febbraio 2021

Passi piccoli e tenacia immensa. Si può riassumere così la chiacchierata che il figlio di Fausto Gresini, Lorenzo, ci ha concesso nel pomeriggio di oggi. E’ lui che ogni giorno, quasi due volte al giorno, aggiorna tutti, a nome dell'intera famiglia Gresini, sulle condizioni di suo babbo. Parole, quelle dei suoi post, prima cariche di tensione e sofferenza, poi più rilassate, poi ancora ricche di apprensione e, ora, finalmente, piene di fiducia, oltre che di speranza 

Lorenzo, come va?

Babbo sembra stare un pochino meglio. Sappiamo che il peggio non è alle spalle, che la strada da fare è ancora tanta, ma piano piano si va avanti e, andando avanti, si vedono miglioramenti, anche se la prognosi resta riservata e non possiamo ancora parlare di una data di guarigione. E’ quello che conta. La sensazione è che si stia andando nella direzione giusta. Oggi non abbiamo ancora avuto il solito consulto con i medici, ma ultimamente c’è stato un piccolo passo  in avanti ogni giorno e confido che sarà così anche stasera. Lui è forte, non molla niente

Quando ha scoperto, di preciso, di aver contratto il Covid-19?

Il 21 dicembre è risultato positivo. Come da prassi s’è messo in isolamento, non è stato subito particolarmente male. Anzi si chiedeva come aveva potuto beccare il virus in un momento in cui non stava andando in giro per il mondo come fa di solito e nonostante fosse uno molto attento a tutti i protocolli di sicurezza.  Poi la situazione è degenerata dopo Natale, quando il livello di ossigenazione del sangue è sceso su valori preoccupanti, tanto da suggerire il ricovero. E' strano, perchè lui è sempre stato in piena salute, non è un fumatore ed ha un fisico comunque allenato. Però è andata così. Dopo l’ospedale di Imola il trasferimento a quello di Bologna, il coma e la storia che ormai tutti sapete. Ore e giorni di grande angoscia.

Ma anche di testimonianze di quanto Fausto Gresini fosse nel cuore degli appassionati e della gente…

E’ vero. Sapevamo, chiaramente, che babbo ha avuto una carriera importante da pilota e che comunque è un personaggio del motorsport, ma non pensavamo che la gente gli volesse così tanto bene. Abbiamo davvero sentito un gran calore e questo in un momento di sofferenza e preoccupazione è stato molto importante. Lui stesso, quando magari gli leggo qualche messaggio o gli racconto di qualche telefonata ricevuta, si sorprende e si emoziona tantissimo. Fa piacere e sicuramente aiuta tanto anche lui l’affetto che sta scoprendo di avere intorno.

Quindi riuscite a sentirvi e in qualche modo a comunicare?

Dopo che è stato intubato ha subito, come da prassi, una tracheotomia, quindi non riesce a parlare, ma quando ci videochiamiamo si fa capire con il labiale. Scambia anche qualche messaggio, ma non è facile essendo intubato e avendo mille macchinari collegati addosso. Però sì, in qualche modo riusciamo a sentirci e a scambiare qualche parola, quando può e per come può. Si emoziona molto, comunque, e quindi anche noi familiari cerchiamo di non esagerare per non provocargli particolare stress in questo momento. Il suo corpo è chiaramente stanco. Ma sta lottando come quando correva in pista e tornerà più forte di prima. Anzi: più Fausto Gresini di prima.

Mancano poche settimane all’inizio del mondiale, le attività del team che porta il nome di tuo papà hanno subito uno stop o tutto procede regolarmente?

Il team va avanti. Babbo è uno che programma molto e si avvale di validissimi collaboratori, quindi da quel punto di vista siamo tranquilli. Si sta portando avanti il lavoro che lui aveva pianificato e lo stanno facendo persone di cui si fida e che lavorano con lui da tempo, conoscendo, quindi, metodi, percorsi e obiettivi. Certo, non è una situazione di normalità, perché comunque babbo è in ospedale e ha passato momenti veramente brutti, ma è più per apprensione, solidarietà e umana preoccupazione che per questioni strettamente legate alle attività del team e ai vari step da compiere prima dell’inizio del mondiale. In questo momento deve rimettersi e recuperare tutte le forze. Poi tornerà anche il momento di ritrovare il Paddock, che è il suo habitat naturale.

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