La MotoGP al Sachsenring

La MotoGP al Sachsenring
Giovanni Zamagni
Benvenuti al Sachsenring, circuito di 3.671 metri, il più corto del calendario, con una parte lentissima e tre curve velocissime. Insomma, un tracciato difficile da interpretare | G. Zamagni, Sachsenring
5 luglio 2012

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SACHSENRING – Sole e caldo, poi, dopo un’ora, nuvoloni minacciosi e pioggia torrenziale, di quelle che allagano tutto e renderebbero addirittura impossibile gareggiare. Poi di nuovo una temperatura gradevole. Benvenuti al Sachsenring, circuito di 3.671 metri (è il più corto del calendario), con una parte lentissima e tre curve velocissime, tanto che proprio qui si trova quella più rapida in assoluto. Insomma, un tracciato difficile da interpretare, dove, solitamente, il pilota da battere è Dani Pedrosa. Lo è anche quest’anno, perlomeno secondo Andrea Dovizioso.

“E non solo perché qui è sempre andato fortissimo, ma anche perché avrà motivazioni particolari: quando non ottieni i risultati che speravi di raggiungere, ti carichi di una rabbia positiva” è l’analisi di Andrea, reduce dal bel terzo posto di Assen. Per Dovizioso, sarà fondamentale fare bene nelle prossime due gare. “E’ un momento cruciale per il mercato piloti: bisogna ottenere due buoni risultati per provare a convincere i responsabili della Yamaha”.

Non ha più di questi problemi lo stesso Pedrosa, che, di fatto, ha rinnovato con la HRC: tutto come previsto, assolutamente scontato.
“Sì, sono pronto a firmare, siamo molto vicini: non so se sarà qui o al Mugello. Le condizioni sono buone, l’obiettivo è sempre lo stesso: provare a vincere il mondiale”, afferma sereno, senza entrare troppo nei dettagli. Lo farà non appena la HRC annuncerà il prolungamento del contratto, probabilmente per altri due anni.


ROSSI PIU’ SERENO


Una firma che, di fatto, non incide sul futuro di Valentino Rossi, perché Shuehei Nakamoto, capo esecutivo della HRC, ha sempre detto e ripetuto che Rossi non rientrava nei piani della Honda, perlomeno del team ufficiale.
“La firma di Pedrosa non cambia granché: non era un posto dove sarei andato, non c’è mai stata nessuna trattativa” afferma Rossi, senza aggiungere nient’altro sul 2013. Dopo lo sfogo di Assen, però,

C’è un piano anche per l’evoluzione della ciclistica: nei test di lunedì dopo il GP d’Italia al Mugello, ci saranno due o tre novità

Valentino professa serenità. “C’è un piano anche per l’evoluzione della ciclistica: nei test di lunedì dopo il GP d’Italia al Mugello, ci saranno due o tre novità. E qualcosa di inedito ci sarà anche durante la pausa estiva. Per quanto riguarda il motore evoluzione, non so se verrà realizzato in tempo per i test: sarebbe importante provarlo prima di Laguna Seca, ma non so se ce la faremo, ma quello lo può testare anche Battaini”.
A proposito di Franco Battaini, debutterà in MotoGP, sostituendo l’infortunato Karel Abraham in sella alla Ducati satellite.


LORENZO ACCIACCATO

A tenere banco, oltre al mercato, è naturalmente Jorge Lorenzo, presentatosi in conferenza stampa con le stampelle.
“Dopo l’incidente di Assen – svela – non pensavo ci fossero problemi, ma poi continuavo ad avere dolore alla caviglia destra. Sono stato dai medici a Barcellona e hanno pronosticato una stiramento dei legamenti: non sono al 100%, ma spero di non avere troppi problemi a guidare la moto”.
Piuttosto, Lorenzo è più preoccupato per la situazione dei motori, dopo che nella caduta olandese se ne è “bruciato” uno praticamente nuovo.
Siamo a rischio, non so se riusciremo a fare tutta la stagione (nel caso dovesse ricorrere al settimo propulsore, Lorenzo sarà costretto a partire dalla corsia box dieci secondi dopo lo spegnersi del semaforo, NDA): forse dovremo rivedere qualcosa nel modo di lavorare e fare meno giri durante le prove”.

Anche Casey Stoner non è al meglio, ma, come suo solito, non gli dà troppo peso.
“Sto decisamente meglio rispetto ad Assen e questo è un circuito meno impegnativo fisicamente rispetto a quello olandese” taglia corto l’australiano.
 
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