Inaugurato il Museo della FIM a Losanna, con tantissime moto tra cui quelle di Marc Marquez e Toprak Razgatlioglu

Inaugurato il Museo della FIM a Losanna, con tantissime moto tra cui quelle di Marc Marquez e Toprak Razgatlioglu
L'inaugurazione è avvenuta durante il weekend dei Fim Awards
7 dicembre 2025

Losanna -  Prima era ospitato nella sede centrale della FIM, nel Comune svizzero di Mies, adesso il Racing Motorcycle Museum sarà una vetrina permanente per celebrare la storia delle corse motociclistiche, dalle sue origini fino ai giorni nostri.

La cerimonia di inaugurazione è iniziata con i discorsi di Christelle Luisier Brodard , Pierre-Alain Schmidt, sindaco di Mies, Fabio Muner, direttore marketing e digitale della FIM, Silvia Dainese di Gris+Dainese Architetti e Jorge Viegas, presidente della FIM. Dopo il taglio del nastro, Jorge Viegas e Fabio Muner hanno chiamato sul palco il 15 volte campione del mondo di corse su circuito FIM Giacomo Agostini , il 4 volte campione del mondo di motocross FIM Harry Everts, la leggenda FIM di Trial e corse su circuito Sammy Miller e Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna, promotore della FIM MotoGP, che hanno avuto l'onore di diventare i primi membri della nuova Hall of Fame della FIM. 

A ogni membro della Hall of Fame è stato consegnato un orologio prima di farsi prendere le impronte delle mani per la bandiera a scacchi centrale nel giardino della RMM.

Da sinistra: Sammy Miller, Harry Everts, Carmelo Ezpeleta, Giacomo Agostini
Da sinistra: Sammy Miller, Harry Everts, Carmelo Ezpeleta, Giacomo Agostini
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Tra l'elenco completo delle moto esposte nell'RMM figurano i modelli utilizzati dai campioni 2025 Marc Marquez, Toprak Razgatlioglu, Toni Bou, Daniel Sanders, Josep Garcia, Bartosz Zmarzlik, e Romain Febvre.

Tra le altre moto storiche esposte, che rappresentano tutte le categorie FIM dello sport motociclistico, figurano, tra le altre, la AJS Porcupine che, nelle mani di Leslie Graham, vinse il primo Campionato Mondiale FIM Grand Prix nel 1949; la leggendaria Honda RC166 F101 250 a sei cilindri del 1967 di Mike Hailwood; la Yamaha YZR-M1 del 2004 di Valentino Rossi; la Kawasaki Ninja ZX-10R del 2016 di Jonathan Rea; la Honda RC213V del 2018 di Marc Marquez; la Yamaha YZ450F del 2006 di Stefan Everts; il prototipo Beta Zero del 1989 di Jordi Tarres; la Zaeta DT450RS del 2019 di Francesco Cecchini (qui c'è lo zampino del nostro ing. Giulio Bernardelle!).

Christelle Luisier Brodard, presidente del Consiglio di Stato del Canton Vaud: "È un vero piacere celebrare l'apertura del Museo della Moto da Corsa qui a Mies. Questo museo è un omaggio alla passione, all'innovazione e alla responsabilità nel motociclismo, offrendo ai visitatori di tutte le età uno spazio per imparare, lasciarsi ispirare ed esplorare l'evoluzione di questo sport. Insieme alla nuova sede centrale della FIM, il museo rafforza il nostro Cantone come polo globale per lo sport e la cultura. Mi congratulo con tutti coloro che hanno contribuito a rendere questa visione una realtà e auguro al museo un grande successo per gli anni a venire".

Jorge Viegas, presidente FIM: "Con una storia così lunga e ricca, è estremamente emozionante che le corse motociclistiche abbiano ora una sede permanente al Museo della Moto da Corsa, dove la loro eredità può essere celebrata e apprezzata da visitatori provenienti da tutto il mondo. Tante conoscenze, competenze e passione sono state impiegate nella cura delle mostre che insieme formano una collezione di livello mondiale, accuratamente assemblata per creare una risorsa storica ed educativa senza pari che, sono certo, si rivelerà inestimabile per le generazioni future".

Fabio Muner, direttore marketing e digitale della FIM: "Si è trattato di un progetto impegnativo, portato a termine in un lasso di tempo relativamente breve. Abbiamo sempre voluto che fosse molto più di una semplice esposizione di motociclette famose, quindi abbiamo lavorato duramente per creare un percorso didattico sullo sviluppo delle corse motociclistiche, sui relativi progressi tecnologici e sui protocolli FIM. Ovviamente volevamo celebrare i nostri grandi campioni nel corso dei decenni, ma volevamo anche riconoscere i progressi compiuti dalle corse motociclistiche. Desideriamo esprimere la nostra sincera gratitudine al Canton Vaud, al Comune di Mies, ai nostri partner tecnici e a tutti coloro che hanno sostenuto questo progetto e ci hanno permesso di dare vita al Museo della Moto da Corsa".

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