I "perché" del GP dell'Estoril

I "perché" del GP dell'Estoril
Giovanni Zamagni
Perché Lorenzo ha improvvisamente rallentato? Perché Stoner non era in lotta? Perché Spies ne ha combinate di tutti i colori? Perché la Ducati va meglio sul bagnato? | G. Zamagni, Estoril
2 maggio 2011

Punti chiave


Perché Jorge Lorenzo, dopo essere stato al comando per 24 giri, girando costantemente tra 1’38”3 (tolti i primi due passaggi) e 1’37”865 (al 13esimo passaggio, suo miglior crono) ha rallentato improvvisamente perdendo mezzo secondo in un solo giro?

Stare al comando è fisicamente e psicologicamente molto dispendioso, soprattutto girando al ritmo imposto da Lorenzo. Così, all’inizio del 25esimo giro, Jorge non ha forzato più di tanto la staccata alla prima curva – dove, ha dichiarato, la sua Yamaha non era perfettamente a punto – con l’intenzione di tirare un po’ il fiato. Pedrosa, però, non solo l’ha passato, ma ha addirittura aumentato il ritmo (Pedrosa ha ottenuto il suo miglior tempo in 1’37”629 al penultimo giro): a quel punto Jorge non aveva più le forze per replicare.


Perché Casey Stoner non è mai stato in lotta per la vittoria?
Nel primo giro Stoner ha preso subito una brutta sbandata, poi gli è caduto davanti Simoncelli e questo, sicuramente, gli fatto perdere un po’ di tempo. Ci ha messo qualche giro a prendere un buon ritmo, ma poi gli si è bloccata la schiena: è già stato bravo a tenere duro fino al traguardo.


Perché Andrea Dovizioso non è riuscito a stare con i suoi compagni di squadra?
Venerdì Dovizioso è stato disastroso nei due turni di prove libere e questo ha condizionato pesantemente la sua prestazione. Come era già successo a Jerez, il Dovi ha faticato a trovare la giusta messa a punto della sua Honda e nella MotoGP di oggi se sei in difficoltà in prova, non puoi fare miracoli in gara. Andrea ha detto che la colpa è principalmente sua, deve cambiare metodo di lavoro e approccio nelle prove, sia nelle libere sia in qualifica.


Perché Randy De Puniet ha faticato tanto?
Martedì dopo Jerez, il francese della Ducati è stato operato alla gamba sinistra, infortunata in malo modo lo scorso anno in Germania, con l’esportazione delle viti. De Puniet ha fatto così grande fatica che ha addirittura deciso di saltare i test del lunedì.


Perché Ben Spies ne ha combinate di tutti i colori, prima di cadere al 13esimo giro?
Quello che è successo al campione del mondo della SBK ha dell’incredibile: i meccanici hanno dimenticato la pinza che si mette per bloccare il tubo di sfiato della benzina. Questo ha tolto concentrazione a Spies, che prima di cadere, è andato lungo tre volte, ha quasi abbattuto Hayden e ha continuato a fare errori.
“Sono amaramente scocciato – ha detto Spies – per quello che è successo. Avevamo una moto per poter effettuare una buona gara; quando mi sono accorto della pinza, ho cercato di rimuoverla, ma poi il tubicino mi veniva addosso e mi sono innervosito così tanto da temere di combinare dei guai, perché non riuscivo a frenare bene”.


Perché la Ducati va meglio con il bagnato che con l’asciutto?
Loris Capirossi non ha dubbi.
“Con l’acqua si va molto più piano e, di conseguenza, il limite è più basso: è solo questo il motivo”.
Valentino Rossi, però, non è così sicuro.
“Di solito si dice che il bagnato acuisca i problemi di una moto, invece la Ducati si guida molto bene sull’acqua, è competitiva. Ma non so il motivo, è per qualche strana legge del motociclismo…
E’ vero che con il sole la GP11 è troppo rigida, ma sul bagnato tutto sembra funzionare bene”.