Aleix Espargaro: "Ducati in Open? Non è giusto"

Aleix Espargaro: "Ducati in Open? Non è giusto"
Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
Un'interessante intervista al neoacquisto del team Forward Racing fa emergere i malumori dei team privati, rovescio della medaglia della scelta Ducati alla vigilia della partenza del Mondiale
  • Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
18 marzo 2014

Punti chiave

Aleix Espargaro è uno degli uomini del momento. Il giovane spagnolo, vincitore per due anni della sottocategoria CRT in sella all'ART gestita dal team Aspar, è stato uno dei piloti più brillanti dei test precampionato. I suoi tempi sono stati ancora più sensazionali in quanto ottenuti in sella ad una Open, che pur godendo dei vantaggi regolamentari concessi (soprattutto la gomma posteriore extrasoft, trattandosi di velocità sul giro) è però limitata da una gestione elettronica sicuramente meno efficiente rispetto a quella disponibile sulle moto ufficiali.

 

Prestazioni brillanti anche per Ducati, che con una mossa a sorpresa (pur se anticipata da diversi addetti ai lavori) ha deciso di rinunciare al prestigio della partecipazione come Factory scegliendo invece di avere mano libera nello sviluppo del motore attraverso la Open. Una mossa che ha causato la reazione stizzita delle rivali, che puntando i piedi hanno ottenuto di creare ancora maggior confusione nel regolamento creando la categoria Factory 2, ma che ha anche generato più di un mal di stomaco fra le squadre private.

L'arrivo di Ducati in Open, evidentemente, cambia radicalmente gli equilibri in campo: se da un punto di vista sostanziale è evidente che la percezione del pubblico appassionato e specializzato verso la Desmosedici di Dovizioso piuttosto che la RCV1000R di Hayden sarà ben diversa, la faccenda cambia quando si parla di pubblico casuale (che già di suo faticherà a capire la differenza fra Factory ed Open) ma anche di riconoscimento formale nelle classifiche ufficiali, per non parlare dell'albo d'oro.

 

Aleix Espargaro, in un'interessante intervista al sito australiano Crash.net, in quanto parte direttamente in causa si è lasciato andare a qualche commento relativo alla vicenda.

«Devo dire che non sono per niente d'accordo, tutti dovrebbero lottare con le stesse armi. Capisco che Ducati voglia entrare in Open, hanno bisogno di migliorare il motore nel corso della stagione perché al momento sono più lenti di tutti gli altri, ma devono giocare secondo le nostre stesse regole. Di fatto sono in grado di usare un'elettronica diversa (l'ultimo aggiornamento consegnato ai team in occasione dei test di Sepang, NdR) perché hanno dieci persone che ci lavorano e possono sfruttarla appieno, mentre gli altri team della Open hanno ben beno personale a disposizione»

 

Di fatto, quindi, l'ingresso della squadra ufficiale Ducati in Open porta ad un pesante squilibrio di forze.

«Quello che ha fatto Ducati per me non è bello, ma proverò a batterli con maggior determinazione. Credo che nessuno dei team Open sia d'accordo con la mossa Ducati, perché non abbiamo le risorse delle squadre ufficiali. Come ho già detto, non credo che si combatta ad armi pari. Per noi sarà molto difficile batterli perché sono un team ufficiale, con le risorse di un costruttore a loro disposizione che può disporre di più carburante, sfruttare meglio l'elettronica, sviluppare il motore ed usare una gomma morbida. Hanno tutto, non sarà facile batterli»

 

Va però detto che l'accusa di Honda, che ha lamentato come l'HRC sia stata l'unica ad interpretare il vero spirito della Open (opinione quantomeno discutibile, perché le RCV1000R sono volutamente plafonate nelle prestazioni per garantire che non possano infastidire le ufficiali ma non costano molto meno delle M1 offerte in leasing ai team privati) sia stata rivolta tanto a Ducati quanto al team Forward, che di fatto schiera una Yamaha privata dello scorso anno con la possibilità di sfruttare la maggior quantità di carburante e la già citata gomma extramorbida.

«E' difficile dirlo con certezza, ma la mia moto» spiega appunto Espargaro «dovrebbe essere molto simile alla moto ufficiale di Lorenzo del 2012, per cui potrebbe benissimo essere una delle moto del Tech-3 della scorsa stagione, perché loro di fatto sono sempre un anno indietro rispetto agli ufficiali. E' molto, molto vicina a quella guidata da Crutchlow»

 

Una posizione molto diversa da quella del manager e proprietario del team, Giovanni Cuzari, che sosterrebbe come la moto usata sia una vera open, con motore Yamaha e ciclistica completamente realizzata da FTR. Al momento attuale pare - il condizionale è d'obbligo - che l'unico dettaglio realizzato dall'atelier britannico sia il forcellone, e data la disponibilità del telaio Yamaha non si capisce cosa possa spingere un team a farne realizzare un altro che difficilmente andrà meglio dell'originale. Il reale fattore limitante, quindi, sarà la centralina unica come giustamente spiega Espargaro.

«La grossa differenza è che noi usiamo la centralina unica; Marelli ce ne ha consegnata una nuova da provare, di fatto quella Ducati. All'inizio è stato difficile capirci qualcosa, non riuscivamo neanche ad avviare la moto; ora abbiamo capito un po' di cose e non ce la caviamo male, ma in quanto team privato non siamo in grado di sfruttarla appieno»

 

Polemiche a parte, Espargaro offre anche un interessante spaccato sui reali vantaggi offerti dalla Open.

«Pensavamo che i 24 litri fossero un fattore più determinante, ma il Qatar è una delle piste peggiori per quanto riguarda i consumi e lì sia mio fratello che Bradley Smith hannno fatto prove con dei long run mantenendo piena potenza senza avere problemi di consumo, quindi non credo che in effetti godremo di un reale vantaggio»

 

Diversa invece la situazione per quanto riguarda la gomma posteriore morbida

«L'abbiamo provata su due piste, Malesia e Qatar. In Malesia è andata molto bene, sono riuscito a farci più di 25 giri ed è rimasta in ottime condizioni - la dura sarebbe stata troppo dura, appunto. In Qatar invece non sono riuscito a fare più di quattro giri prima che mollasse, per cui le simulazioni sono state tutte effettuate con la gomma dura. Insomma, potremo sicuramente usare la morbida in qualche gara ma dipenderà dalla pista; a Jerez, per esempio, potremo usarla ma sarà con ogni probabilità una delle eccezioni»

 

In sostanza non è difficile intravedere in tutta questa confusione regolamentare un piano preciso da parte di Dorna, ben felice della competitività delle Open verso cui vorrebbe indirizzare una partecipazione universale. Se Ducati e Forward si riveleranno competitive ricorderemo questo momento - quello delle polemiche - come la prima, reale, pietra angolare che ha portato alla rivoluzione tecnica più grande dalla nascita della MotoGP.