SBK. Badovini sostituisce Barrier nel team BMW

SBK. Badovini sostituisce Barrier nel team BMW
Carlo Baldi
Il BMW Motorrad Italia SBK Team sostituisce Barrier con Badovini. Barrier torna in Stock 1000 con il team Guandalini Yamaha
7 aprile 2015

I risultati al di sotto delle aspettative, ma soprattutto l’incapacità di Sylvain Barrier di adattarsi alla nuova S 1000 RR in versione 2015 ha portato il BMW Motorrad Italia SBK Team alla decisione di sostituire il francese con Ayrton Badovini. Barrier da parte sua ha trovato una sistemazione nel team Guandalini e porterà in pista la nuova Yamaha R1 nella Superstock 1000 FIM Cup, categoria nella quale ha primeggiato nel 2012 e nel 2013, sempre con la BMW S 1000 RR.


Per Badovini si tratta di un gradito ritorno nella squadra con la quale nel 2010 ha dominato la Superstock 1000 FIM Cup, vincendo ben 9 gare delle dieci in calendario ed aggiudicandosi il titolo con tre round di anticipo. Nei due anni successivi pilota e team vennero promossi in Superbike. Nel 2011 assieme a Badovini corse Michel Fabrizio, mentre nel 2012 nel box di Ayrton c’era il due volte campione mondiale Superbike James Toseland, poi costretto al ritiro da un grave infortunio alla mano. In quell’anno Badovini salì sul terzo gradino del podio a Silverstone. Nel 2013 venne scelto dal team Alstare Ducati come compagno di squadra di Carlos Checa per una stagione resa alterna da un’acerba Panigale e culminata con il terzo posto conquistato a Mosca, dove Ayrton confermò di trovarsi particolarmente a suo agio sulle piste bagnate.
 


Badovini restò con il team Alstare anche lo scorso anno, quando la squadra di Batta passò armi e bagagli alla Bimota. Un’avventura terminata purtroppo prematuramente a causa dalla mancata omologazione della BB3 EVO.

Ma un’altra avventura ancora più singolare lo attendeva nel 2015, stagione nella quale avrebbe dovuto salire sulla BMW del fantomatico team JR, squadra che non ha mai visto la luce e della quale si sono ormai perse le tracce.

 

«Alla fine è andata bene così – ci ha confidato il ventinovenne pilota di Biella – e forse è stato meglio che il team JR si sai rivelato un bluff, visto che ora sono libero di tornare nel BMW Motorrad Italia SBK Team».


Avevi firmato un contratto con il team JR?

«Sì, e per questo il mio legale ha spedito una lettera al team JR, per annullare la validità del contratto in essere, alla luce delle loro inadempienze. Ora sono libero di correre per chi mi pare».


Ma a parte le promesse iniziali si sono più fatti vivi con te?

«Mai. Non li ho mai sentiti. Ma ripeto: meglio così».


Sei contento di tornare nel team con il quale in passato hai ottenuto delle belle vittorie?

«Sono molto felice. Conosco tutti i ragazzi della squadra e ci lega un rapporto di amicizia, oltre che di reciproca stima. Sono certo che lavoreremo bene assieme, come d’altronde abbiamo sempre fatto. Mi spiace davvero per Sylvain. Non è mai bello dover sostituire un collega, però non potevo farmi sfuggire questa possibilità di tornare nel mondiale Superbike e poi proprio con il “mio” team BMW».
 

Non potevo farmi sfuggire questa possibilità di tornare nel mondiale Superbike e poi proprio con il mio team BMW


Da quand’è che non sali in moto?

«La mia ultima gara l’ho disputata a Laguna Seca circa otto mesi fa. Mi ci vorrà del tempo per togliermi un po' di ruggine di dosso, ma fisicamente mi sono sempre allenato e quindi sono prontissimo a tornare in sella. E poi sono certo che il team mi darà una grossa mano per trovare al più presto il feeling con la mia nuova moto».


La S 1000 RR 2015 sarà tutta da scoprire e a giudicare da quanto ha fatto Barrier non sembra sia una moto facile.

«Non conosco per niente la S 1000 RR in versione 2015, ma non vedo l’ora di salirci e di iniziare a prenderci confidenza. Non posso e non voglio giudicare quello che è successo prima che arrivassi io, ma sono certo che il potenziale della moto e del team sia molto alto. Ovviamente mi dovrò impegnare parecchio, ma ritengo ci siano tutte le premesse per fare bene».


I primi due round del mondiale Superbike li hai visti in televisione. Cosa ne pensi?

«Ho visto che Rea ed Haslam al momento sono i piloti più competitivi, ma sono certo che presto anche altri saranno della partita e lotteranno per la vittoria. Solitamente bisogna aspettare le gare europee per comprendere quali siano i reali valori in campo. Mi attendo gare sempre molto combattute e con molti piloti in grado di vincere».


Due anni fa guidavi una Panigale. Pensi che la Ducati sia in crisi?

«Non credo. A Phillip Island Chaz è andato fortissimo e lo avrebbe fatto anche Giugliano senza quel brutto infortunio. In Thailandia è apparso chiaro che la pista era penalizzante per i bicilindrici e Chaz purtroppo è caduto due volte. Ma non parlerei di crisi e sono sicuro che già ad Aragon, una pista che a Chaz piace molto, le rosse torneranno a lottare per le posizioni che contano».


Bentornato Ayrton