HONDA CBR 900 RR

Francesco Paolillo
La sigla CBR, utilizzata dalla Honda per identificare i modelli sportivi della propria gamma, è divenuta nell’arco degli anni sinonimo di alte prestazioni ma soprattutto di qualità, sia dinamiche che costruttive
10 gennaio 2003

Dieci anni fa, la casa del Sol Levante lanciò sul mercato la CBR 900, una moto potente, leggera, velocissima e dalle forme “cattive”.
Nell’arco di una decade, sono state presentate nuove versioni, che pur senza stravolgere l’idea iniziale, hanno portato alla CBR Fireblade attuale.

Osservando con attenzione il modello 2003, si ritrovano i concetti e i tratti essenziali che fecero la fortuna della prima serie e che poi sono stati sviluppati nelle serie successive. La crescita di questa moto, è avvenuta seguendo la politica dei piccoli passi (apparentemente…) senza rivoluzioni o tagli drastici con il passato.

Ammirandola, in tutta la sua compattezza, si nota il gran lavoro dei tecnici della Honda, che hanno fatto l’ennesimo miracolo, rendendo ancora più snella e leggera la Fireblade. Nulla è lasciato al caso, il concetto di forma – funzione raggiunge con questa Honda livelli d’eccellenza.
Tutto questo, è stato fatto senza scordare che la Fireblade deve adattarsi al meglio sia ad un uso estremo in pista, ma anche ad un utilizzo sui percorsi comuni, e Honda ci ha sempre messo a disposizione dei prodotti che rappresentano al meglio questo concetto.

Il motore “gira” alla grande sia ai bassi, tipici dell’uso cittadino, sia agli alti, dove sfodera allunghi infiniti
Il motore “gira” alla grande sia ai bassi, tipici dell’uso cittadino, sia agli alti, dove sfodera allunghi infiniti

 Esteticamente, si nota che il vestito è attillato… insomma che i particolari che compongono la carenatura si sono ristretti. Il cupolino è diventato più filante, con il taglio del faro che risulta più tagliente, regalando maggior aggressività all’anteriore, mentre il serbatoio, ma soprattutto il codino, hanno fatto una bella dieta, risultando molto aerodinamici. Per quanto riguarda quest’ultimo è da sottolineare che sotto la sella ribaltabile, è stato ricavato un vano portaoggetti dalle dimensioni notevoli. D’effetto e ben realizzato, il fanale posteriore a led.

Decisamente contrastante il discorso riguardante le finiture, che se da una parte vede dei piccoli capolavori (per esempio il forcellone e il terminale di scarico) dall’altra si contrappongono gli adesivi della carenatura privi di trasparenze, oppure i cavi con nastro adesivo a vista posizionati nella parte posteriore del faro. Devo fare un appunto anche agli snodi dei retrovisori, che così in bella vista, non sono il massimo…ma i vecchi soffietti in gomma non li fanno più?

Il motore pur senza stravolgimenti, ha subito una serie di migliorie che hanno incrementato le prestazioni del quattro cilindri giapponese.
La cilindrata ha subito un lieve incremento, passando a 954 cc., le parti in movimento hanno subito una cura dimagrante, mentre l’alimentazione ha visto crescere le dimensioni dei corpi farfallati (da 40 a 42 mm). Tutto questo viene gestito da una centralina che ha incrementato le prestazioni sia per velocità che per memoria.

Nuovo il terminale di scarico completamente in titanio, come nuovo risulta il telaio che ha guadagnato in rigidità torsionale pur perdendo peso. Spettacolare il forcellone realizzato per forgiatura, che come il telaio, risulta più leggero e rigido, oltre che bello esteticamente. Stesso discorso per i cerchi, che hanno perso peso pur incrementando la rigidità torsionale.

La Honda dichiara per la sua creatura una potenza di 111 kw a 11.250 giri, con una coppia pari a 105 Nm a 9.500 giri, tutta questa cavalleria, per portare a spasso soli 168 Kg dichiarati!

Allora mettiamola alla prova e vediamo come porta a spasso i miei 75 Kg.

Giudizio estremamente positivo per la posizione di guida, veramente comoda, per nulla “impiccata” con i polsi poco caricati e le gambe piegate al punto giusto. Diverso il discorso per il passeggero, che seguendo la moda attuale delle supersport, ha a disposizione il solito trespolo senza appigli, adatto per gli spostamenti da qui a lì (per i viaggi più lunghi vi deve voler un gran bene).

Il motore “gira” alla grande sia ai bassi, tipici dell’uso cittadino, sia agli alti, dove sfodera allunghi infiniti con goduria per le orecchie dei presenti, regalate dal quattro cilindri.

Dire che la Fireblade è agile è troppo poco, più che un 1.000 è come guidare una 600, ma di quelle leggere. Nei primi chilometri, mi sembrava di tenere direttamente l’asse delle ruote anteriori tra le mani. Il feeling con l’avantreno è totale, e vista la cavalleria a disposizione è una gran cosa. La moto ha una velocità di inserimento in curva da riferimento, con discesa in piega rapida e costante, senza nulla togliere alla stabilità sul veloce dove ondeggiamenti o sbacchettamenti sono fenomeni sconosciuti alla Fireblade.

Spalancare il gas in uscita di curva vuol dire vedere l’orizzonte con una prospettiva diversa , dovuta al decollo dell’avantreno, almeno fino in terza marcia, ma in modo sempre controllabile, come tirare le staccate significa vedere il decollo del posteriore, che godimento! Tutto ciò grazie ad un reparto freni con gli attributi, come dimostrano i due dischetti anteriori da 330 mm che imbarazzano (in modo positivo) per reattività, potenza e modulabilità.

Cotanta guidabilità e incisività nella guida su strada, viene ulteriormente confermata dall’uso in pista, dove la Fireblade può esprimere le proprie capacità al meglio.
I freni, anche dopo parecchi giri tiratissimi (la pista è quella di Monza…avete presente la staccata sesta seconda che si deve “tirare” alla prima variante?) non perdono un filo di mordente, anzi capita spesso di trovarsi a frenare troppo e di entrare lenti in curva.

Nulla è lasciato al caso, il concetto di forma – funzione raggiunge con questa Honda livelli d’eccellenza

Il motore, che finalmente può essere “scannato”, non mostra alcun timore reverenziale e dimostra una potenza ed un allungo da brividi, assecondato da un cambio velocissimo e sempre preciso.
 

Se devo fare qualche appunto alla Fireblade, potrei denunciare la reattività dello sterzo, che in uscita di curva, a gas spalancato, innesca dei lievi ondeggiamenti, più fastidiosi, che pericolosi.
La spiegazione può venire dalla impossibilità di “lavorare“ sulle sospensioni che avevano una taratura standard.

La Fireblade, è una moto che pur appartenendo al segmento delle supersport, dimostra un equilibrio ed una fruibilità da riferimento, buona per gli “spari” e la pista ma anche per essere utilizzata tutti i giorni.
 

Honda CBR 900 RR Fireblade (2002 - 04)
Honda

Honda
Via della Cecchignola, 13
00143 Roma (RM) - Italia
848846632
https://www.honda.it/motorcycles.html

  • Prezzo 12.850 €
  • Cilindrata 954 cc
  • Potenza 154 cv
  • Peso 168 kg
  • Sella 815 mm
  • Serbatoio 18 lt
Honda

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Scheda tecnica Honda CBR 900 RR Fireblade (2002 - 04)

Cilindrata
954 cc
Cilindri
4 in linea
Categoria
Super Sportive
Potenza
154 cv 113 kw 11.250 rpm
Peso
168 kg
Sella
815 mm
Pneumatico anteriore
120/70 ZR 17"
Pneumatico posteriore
190/50 ZR 17"
Inizio Fine produzione
2002 2004
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