Yamaha MOTOROiD 03, l'intelligenza artificiale. E il pilota?

Yamaha MOTOROiD 03, l'intelligenza artificiale. E il pilota?
Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
Sarà uno dei concept all'interno del garage del futuro Yamaha, all'imminente Tokyo Motor Show, questa moto che prefigura le applicazioni dell'intelligenza artificiale come ausilio alla guida
  • Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
18 ottobre 2017

Fra una settimana aprirà il 45° Tokyo Motor Show, evento espositivo usato dai quattro costruttori giapponesi per la presentazione di concept futuristici più o meno lontani dal diventare oggetti reali. Fra questi ci sarà anche l'Honda Riding Assist-E di cui abbiamo scritto qui. Per Yamaha si tratta del proseguimento di un percorso iniziato nel 1990 con il concept Morpho e proseguito con i recenti studi  01, 02 e 03 Gen.

Yamaha esporrà una ventina di modelli e fra questi ci saranno sei concept ospitati nel “garage del futuro”. Un'area adatta a comunicare in quale direzione si svilupperà la mobilità, nel senso più ampio del termine, secondo Yamaha.
Uno di questi mezzi è il MOTOROiD 03, una moto che non vuole rinunciare al piacere di guidare vista la sua impostazione ciclistica e viste le sue dimensioni contenute. Tutto il resto è un salto in avanti, interessante non tanto per la presenza di uno scontato motore elettrico – elemento indispensabile pensando all'evoluzione della moto... - quanto per le tante soluzioni stilistico funzionali che si possono apprezzare e per le potenzialità offerte dal mondo digitale.


 

Yamaha Motobot 1
Yamaha Motobot 1

Con il suo Motobot 1, mostrato due anni fa e che sarà ripresentato a Tokyo nella sua versione numero 2 accanto agli altri concept nel Futur Garage, Yamaha sta sondando le applicazioni della guida robotizzata. Non tanto per avere una moto che si guida da sé - che gusto ci sarebbe allora? - quanto per sviluppare sistemi elettronici avanzati di supporto alla guida e soprattutto alla sicurezza. Una strada che tutti i maggiori costruttori stanno battendo e che anche BMW ha annunciato con il suo concept Vision Next 100.

Su MOTOROiD l'applicazione dell'intelligenza artificiale attualmente allo studio su Motobot 2 diventa integrazione delle capacità predittive e di guida del pilota, migliora il piacere di guida e la sicurezza attiva, senza togliere il gusto di curvare.
In quale modo e in quale misura le applicazioni digitali intervengano in accordo con il pilota non lo sappiamo ancora: tutto ciò va preso come una visione del futuro, con la consapevolezza che la tecnologia in questo campo cresce più rapidamente dell'immaginazione.

MOTOROiD accoglie il pilota in sella riconoscendolo e regolando automaticamente la posizione del manubrio – innovativo nei comandi e con sensori di avvertimento - e dell'appoggio per il busto su cui appoggiarsi in frenata. Due sostegni sopra la sella aiutano invece a mantenere l'assetto in accelerazione.
La parte ciclistica verte su un telaio dorsale in fibra di carbonio che contiene le componenti elettroniche, con sospensione monobraccio posteriore e forcella con ammortizzatore centrale e articolazione a quadrilatero. Il motore è alloggiatonel mozzo posteriore, integrando la funzione di recupero di energia e quindi di freno posteriore, mentre le sei batterie cilindriche potranno essere sostituite velocemente per annullare i tempi di ricarica.

Tutto molto interessante. Così com'è confortante sapere che per molti anni ancora proseguirà lo sviluppo delle moto che ben conosciamo.

 

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